Sub20, da Makoun a Schiappacasse: storie e talenti del torneo

Una settimana fa l'Ecuador - a sorpresa - ha vinto il Sudamericano Sub20 in Cile. Un torneo nel quale vi abbiamo accompagnato dall'inizio alla fine, partita per partita, accendendo i riflettori sui talenti del torneo: dallo juventino Makoun al nuovo acquisto del Parma Schiappacasse. Un mese di partite racchiuso nella nostra gallery, come un album da sfogliare.

Partiamo dall'Ecuador campione per la prima volta nella sua storia: con i gol di Campana e le verticalizzazioni studiate dal ct Célico la MiniTri è arrivata davanti a tutti chiudendo anche il torneo con il migliore attacco. Tutti i segreti dei campioni del Sub20.



Schiappacasse a qualcuno scappa ancora una risatina. Male. Perché lui sotto porta non scherza per niente. Il Parma lo sa e a gennaio l'ha portato in rossoblù. Alcuni lo paragonano ad Aguero, altri a Forlan, lui ha già vinto il Sub20 due anni fa e in Cile ha rischiato di non esserci per colpa di un incidente in macchina. Dalle strade di Montevideo alla Serie A, Schiappacasse e una vita sempre sotto età.



Hurtado è l'altra faccia di un Venezuela dove tutto gira male e c'è solo voglia di ribellarsi o scappare via. Lui aveva anticipato tutti qualche anno fa, quando scappò in Europa sei mesi perché il Deportivo Tàchira lo pagava solo 40 dollari al mese. Fuga per la vittoria, o per la svolta. Che non arriva. Qualche provino qua e là fino al ritorno a casa. Con "sorpresa": squalificato per sei mesi dalla Federazione perché era andato via con la famiglia senza dire nulla al club. Al Gimnasia la Plata ritrova il sorriso e i gol. Qualche problemino con le finali ma le prime reti al Sub20 le ha segnate niente meno che contro il Brasile. C'è chi dice che assomigli a Faustino Asprilia, lui sorride e per un attimo fa sognare tutto il Venezuela.



Maxi Romero. Con gli infortuni non ha mai avuto un buon rapporto: sta uscendo ora da un problema agli adduttori ma nel Sub20 ci ha messo un quarto d'ora a procurarsi e segnare un rigore contro il Perù. Il Psv si sfrega le mani dopo aver vinto la concorrenza di Dortmund e Stoccarda per portarlo in Olanda. Come Romario e Ronaldo. Dicevano che sarebbe potuto diventare il nuovo Messi (in Argentina succede un po' a tutti) ma il suo idolo è Falcao. E sapete com'è stato presentato? Su Football Manager.



Lincoln e Vinicius erano i gemelli del gol. Col Brasile anche. Tranne stavolta, però. Perché l'attaccante del Real non è andato in Cile per volontà del club spagnolo. Lincoln è stato uno dei pochi a salvarsi nella squadra delusione del torneo: tre gol, uno su rigore con tanto di rincorsa alla Zaza stile Euro 2016. Specialità della casa. A 10 anni entra nel Flamengo, sale in prima squadra per sostituire Guerrero squalificato per doping. L'anno scorso l'ha seguito il Milan, oggi servono 50 milioni per portarlo via dal Flamengo.



Maroni era nel mirino della Ternana nel 2015. Intuizione dell'allora ds Guglielmo Acri che voleva portarlo in Italia insieme a Ignacio Pussetto (oggi all'Udinese). Poi non se n'è fatto più niente. Lui nel frattempo dalle parti della Bombonera è diventato "Maravilla" Maroni, è sempre più simile a Pjanic e ha preso la 10 dell'Argentina. Pressione? Neanche a parlarne. Nemmeno quando l'anno scorso era entrato nel mirino del Milan. Gol al debutto col Boca, continua a sognare di diventare come il suo idolo Paulo Dybala.



Concha in Perù dicono: "Mai visto uno così forte". Ed effettivamente il presidente del L'Universitad San Martìn è già rassegnato a perderlo. Il ct gli ha fatto fare qualche amichevole con i grandi in vista del Mondiale in Russia ma gli ha detto di seguire una dieta specifica per mettere massa muscolare. Calcio e studio finché ha potuto, poi lezioni e allenamenti si accavallavano così ha abbandonato òl'università. Da piccolo stava h24 insieme al nonno a seguire partite in tv, a 14 anni la voglia di mollare tutto perché non veniva considerato. Fondamentale il padre che lo ha convinto a crederci ancora e l'ha guidato nella crescita.



Emerson è - insieme a Lincoln - uno dei pochi a salvarsi del Brasile in questo Sub20. Piaceva al Valencia ma l'ha preso il Barcellona. Sulla fascia destra corre come un treno, con la maglia dell'Atletico Mineiro ha provato a imitare Neymar in un controllo volante ma non andò benissimo. Ritenta, sarai più fortunato. Arriva anche un messaggio di incoraggiamento di O'Ney: "Non mollare". E infatti: si rifà con un gran gol e chi prima lo criticava adesso lo applaude.



Samuel Sosa è stato il mago delle punizioni al Sub20. A 14 anni il primo gol con la maglia del Venezuela prima di commuoversi e scoppiare a piangere, a 16 il debutto in Libertadores. Per l'ex Torino Josef Martinez è: "Uno dei migliori giovani del Venezuela".



Rezabala è stato uno dei migliori della sorpresa Ecuador. Tutta fantasia e un sinistro telecomandato, in Cile ci era già stato da capitano dell'Under 17. Sognatore continuo ("li cerco ovunque") quando era ancora minorenne si è illuso per un provino al Psv. Niente da fare, aspettando il debutto tra i pro con l'Independiente del Valle.



Colidio è stato decisivo l'intervento del vicepresidente. Superata la concorrenza di Manchester City e Juve. Insieme a Zaniolo ha conquistato un Mini Triplete (Scudetto, Viareggio e Supercoppa) festeggiando dopo ogni gol facendo la C di Clara con le dita. Un passato da portiere e un presente in nerazzurro e con la 9 dell'Argentina. Come il suo idolo, Mauro Icardi.




Rodrygo è stato il giocatore che forse più di tutti ha deluso le aspettative in questo Sub20. Ci si aspettava tanto da un giocatore che ha già firmato con il Real Madrid e che per tutti è il nuovo Neymar. Doveva essere lui il trascinatore del Brasile ma ha chiuso il torneo con zero gol. Un anno nel futsal prima di passare al calcio a undici, tre tunnel a Jorge Fucile. Non gliel'aveva fatti mai nessuno. Marcatore più giovane del Brasileirao e della Libertadores, dove per giocare ha dovuto saltare la scuola: "Ma ne è valsa la pena".



Huesca diventasse un medico. Lui ai guanti da chirurgo ha preferito quelli da portiere. E' stato il migliore del suo ruolo nel torneo de Arnedo dove ha segnato un rigore e ne ha parati due in finale contro il Villarreal. Protagonista. Sul dischetto ci va con tranquillità dopo essere cresciuto con i video di Chilavert. Ora in molti lo vedono come il futuro portiere del Paraguay, ma fino a quando l'ex allenatore del Valencia Voro non l'ha convocato in prima squadra, lo staff della nazionale non sapeva della sua esistenza.



Allende cresce rubando con gli occhi i segreti all'ex Fiorentina Mati Fernandez "Fantastico giocare con il mio idolo". Fantasista vero, numero dieci sulle spalle. Con le sue finte e sterzate ha impressionato il suo connazionale Alexis Sanchez che l'ha consigliato a Wenger per un provino. Ne sono serviti tre per convincere l'Arsenal, ma quando sembrava fatta non hanno trovato l'accordo economico.



Makoun gioca in difesa col Venezuela e a centrocampo con i bianconeri. Legatissimo alla mamma Haidee, quando segna alza sempre gli occhi al cielo per ringraziare Dio. Chiusura del 2018 da dimenticare: insieme ad altri due compagni della Primavera si scontra con una macchina della polizia a un incrocio. Tanto spavento ma nessuna conseguenza per il "venezuelano d'Africa" che ha anche il passaporto belga.



Milesi. Italiano sì, ma anche peruviano e cresciuto in America. Con i genitori - ora - a Citta del Messico. La sua storia sono tanti pezzettini di puzzle da mettere insieme, ce l'ha raccontato lui stesso: "Quando mi chiedono da dove vengo ci metto cinque minuti a raccontarlo". Un virus intestinale non gli ha permesso di scendere in campo al Sub20, gioca nella Sicula Leonzio e a 15 anni ha vinto la mediaglia d'Oro alle Olimpiadi.



Bagnoli, agente/intermediario che ha seguito da vicino tutta la prima fase del Sub20 in Cile. Storie, curiosità, aneddoti e retroscena di mercato. Nomi da appuntare, soprattutto. Per poi rileggere queste storie tra qualche anno e vedere quanti di loro ce l'hanno fatta

@francGuerrieri Google Privacy