Auronzo e la Lazio, stesso posto e stessi volti: manca solo la Champions

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Sembra che Auronzo sia immune allo scorrere del tempo. Passano gli anni ma lui resta sempre uguale, senza cambiamenti. Gli stessi luoghi, gli stessi volti, le stesse camere d’albergo, gli stessi tifosi.

Perché Auronzo è lo stacco prima di ricominciare, anche se da qui si ricomincia sempre, prima dei sogni e delle illusioni, dei sorrisi e delle lacrime. Finali perse, trofei vinti e Champions sfumate all'ultimo gong. Auronzo aiuta a ritrovarsi, a ripartire da zero insieme alla Lazio. 

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LA SOLITA LAZIO

Sono storie di sport e di persone, perché chi veniva qui da ragazzino adesso è grande e continua a farlo, si 'ricarica' guardando le amichevoli e i nuovi Luis Alberto. Quest’anno lo spagnolo è tornato in forma, sembra quello di due anni fa, un po’ come tutta la Lazio. Bella da schiaffi

Correa segna e fa sognare, mentre Lazzari è un motorino di sprint e cross. Il solito 3-5-2, gli stessi pregi e gli stessi difetti, una difesa da tenere d'occhio e un attacco da urlo. 

Sempre all’ombra delle Dolomiti e del Lago di Misurina, 25 km in salita. Reja se li faceva in bicicletta, Pioli preferiva tappe un po’ più brevi: hotel Auronzo-stadio Zandegiacomo sempre in Mountain bike e mai con i pulmini, in mezzo ai tifosi.

Mentre Petkovic era fissato con le corse nei boschi e gli allenamenti senza colazione. Sveglia alle 7 e ripetute intorno al lago, anche se qualcuno provava a fare il furbo ‘imboscandosi’ in mezzo ai tifosi. 

ANNO ZERO

Inzaghi preferisce lavorare dentro il centro, veniva qui da calciatore e fa lo stesso da allenatore, dopo aver trasformato lo scetticismo del post-Bielsa in un eco lontano. L’estate del 2016 è stata la più dura, i tifosi chiamavano gli alberghi rinunciando alla Lazio, in pochi credevano a Inzaghi. Oggi non ci sono posti liberi.

Per lui è l’anno zero, poteva andarsene da vincente ma ha scelto di tornare nel Cadore per conquistare l’accesso alla Champions, obiettivo dichiarato. 

Nell’estate del 2007, l’ultima con la certezza dei gironi, la Lazio si ritrovò a Kapfenberg (Austria). C’erano Radu, Inzaghi e Tare, quest’ultimi ancora giocatori. Altri tempi, altre squadre, una Champions in più. L'ultima cosa che manca ad Auronzo, l'unica crepa che può intaccare il tempo. 

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