Casa Di Marzio, Viola: "Inzaghi un esempio. Il Benevento merita la A"

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Ospite dell’appuntamento delle 17:00 con la rubrica “Casa Di Marzio” è stato il centrocampista del Benevento Nicolas Viola. I giallorossi al momento dello stop ai campionati a causa della pandemia di COVID-19 che sta investendo il mondo, si trovavano al primo posto nella classifica di Serie B con 69 punti, 22 punti in più rispetto al Frosinone terzo in classifica. Doveroso parlare della situazione attuale: “Nessuno si sarebbe potuto aspettare una situazione del genere. Tutta l’Italia sta soffrendo. Dobbiamo restare a casa e avere la consapevolezza che sconfiggeremo questo virus. Torneremo in campo e torneremo ad abbracciarci”. Viola parla della sua giornata tipo in questo periodo di quarantena: “Sto molto con i miei bambini. Il nostro lavoro non ci concede di viverli spesso. Inoltre mi alleno tutti i giorni. Abbiamo un programma che ci ha dato Inzaghi e il suo staff”.

LA REGGINA LA MIA SECONDA CASA

Un legame importante quello con la maglia della Reggina, con cui ha anche sfiorato la promozione in Serie A: “A Reggio sono cresciuto come uomo e come calciatore. Indossare quella maglia per me è sempre stato un sogno. Ricordo che da bambino partivo da Taurianova, il mio paese, e con il pullman arrivavo a Reggio per allenarmi. Ho fatto tanti sacrifici nella mia vita. Un rimpianto? “Sicuramente la semifinale playoff persa con il Novara. Andare in Serie A con la maglia della Reggina sarebbe stato incredibile”. Il giocatore più forte con cui ho giocato? “Ce ne sono stati tanti ma faccio due nomi: Dybala e Miccoli. L’argentino era molto giovane quando stavamo a Palermo, ma era un fuoriclasse nato. Fabrizio invece era unico. Non potevi lasciargli il minimo spazio che faceva gol”.

BENEVENTO: OBIETTIVO SERIE A

Nicolas si trasferisce a Benevento nel gennaio 2017: “A Novara le cose non andavano per il meglio e io cercavo una sfida per tornare a vincere. Quando mi chiamò il presidente Vigorito gli promisi che saremmo andati in Serie A. Ci siamo riusciti. Giocavamo un grande calcio e non avevamo nessuna pressione, era il primo anno del Benevento in Serie B nella sua storia. Riuscimmo a fare qualcosa di unico”. In massima serie l’incontro con De Zerbi: “Farà strada. Non è un allenatore facile. Devi studiarlo, capirlo. Lui propone qualcosa di diverso e per imparare bisogna seguirlo in modo maniacale. E’ stato importante per me perché mi ha fatto capire di essere ancora un calciatore importante”.

Sul campionato attuale, che vede il Benevento in testa alla classifica di Serie B con 22 punti avanti al Frosinone terzo in classifica: “Stiamo facendo qualcosa di unico. Questa è una squadra diversa rispetto a quella di due anni fa. Siamo stati costruiti per vincere il campionato. Nessuno si sarebbe aspettato questo cammino, però devo dire che è scattato qualcosa in noi. Vogliamo vincere sempre. Pensiamo sempre alla partita successiva e non ci accontentiamo mai”: Fondamentale il lavoro di Pippo Inzaghi: “Lui ci ha trasmesso tutta la sua voglia e la sua fame. Pensare a cosa ha vinto in carriera e vederlo lavorare con questa ferocia è sorprendente. E’ un esempio per tutto il gruppo”. Infine su un ipotetico ritorno in campo: “Noi vogliamo terminare la stagione, ovviamente la prima cosa è la salute e la sicurezza di tutti. Il nostro obiettivo è andare in Serie A. Questa società, questa squadra e i suoi tifosi lo meritano”.

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