Nel segno di Suker, tocca a Sutalo: chi è l'ultima scoperta dell'Atalanta

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La prima da titolare a Bergamo, nella grande notte di Pasalic. Dalla Croazia alla Croazia, l'Atalanta delle meraviglie è soprattutto coraggio e fiducia nei suoi giovani. Come Bosko Sutalo: classe 2000, arrivato a Bergamo a gennaio, l'ultimo erede di Caldara e Mancini nella difesa a tre di Gasperini. Contro il Brescia la classica passerella di fine stagione? Difficile: i nerazzurri l'hanno pagato 5 milioni più bonus, per cinque anni di contratto. E nel paese di Modric dicono tutti che sia stato un affare. L'ennesimo dell'era Percassi.

Sotto la stella Davor

Il primo giorno dell'anno in Croazia è festa due volte. Naturalmente per il nova godina - il capodanno locale -, soprattutto perché nel 1968 a Osijek nacque Davor Suker. Alias leggenda. Non c'è dunque da stupirsi se gli appassionati si scatenano quando 50 anni dopo, nella stessa squadra che lanciò la Scarpa d'oro di Francia '98, il talento del momento è nato anche lui l'1 gennaio. Di mestiere però i gol li evita: "Se è un segno del destino, lasciamolo dire al tempo", Sutalo si presenta così al calcio professionistico. "Spero di avere una carriera fantastica come lui, e di finire un giorno all'Arsenal".

Sogni ben chiari, una maturità calcistica non comune per la sua età. I primi calci li dà nel Neretva Metkovic, il club della sua città, poi prende appunti importanti nell'RNK Spalato dove nel 2016 gioca Amir Rrahmani   a proposito di sorprese. L'anno dopo la società fallisce, L'Osijek lo prende a zero e sente profumo di jackpot. A 18 anni Sutalo debutta in prima squadra, quando la lascerà due anni più tardi sarà la miglior difesa del campionato croato insieme a quella della Dinamo Zagabria. Il sigillo di Bosko.

Studiando Ramos

Dice che il suo modello è il capitano del Real Madrid e non deve stupire. Sutalo è un difensore fisico, a suo agio in ogni ruolo di una linea a tre e formatosi con la personalità necessaria per tenere testa ai ruvidi attaccanti del calcio croato. Ma se insegue la Premier League c'è un perché. Gli piace soprattutto impostare il gioco: sia stopper che dribblatore senza paura, è questo che potrebbe aver attirato l'attenzione di Gasperini che lo ha voluto fortemente nella scorsa sessione di mercato.

Al punto che Bosko è diventato il secondo difensore croato più pagato di sempre dopo Domagoj Bradaric, spinto anche dall'Osijek ad accettare la maxi offerta dei nerazzurri. Gli addetti ai lavori dicono che deve migliorare soprattutto sulle palle alte. Rispetto a Ramos e al vizio di Pasalic e compagni gli manca ancora confidenza con il gol (solo uno in carriera, nella seconda squadra dell'Osijek). Ma il tempo è tutto dalla sua parte. La Croazia lo aspetta apertamente per Euro 2024, non è escluso che il rinvio dell'ultima edizione possa giocare in suo favore. In fin dei conti gioca nell'Atalanta dei miracoli. Chissà come si sarebbe divertito Suker.

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