Dalla C italiana all’esordio contro l’Ajax: Quagliata, un sogno più forte del covid

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Domenica di Eredivisie, Johan Cruijff ArenA, Amsterdam. Frank Wormuth, allenatore dell’Heracles, fa un cenno a un collaboratore che si volta subito verso i suoi calciatori che si stanno riscaldando davanti la panchina e ne richiama uno in particolare. È il minuto 70 di un match ormai segnato a favore dell’Ajax primo in classifica (4-0 il parziale in quel momento, la gara finirà poi 5-0), ma l’istante resterà per sempre impresso nella memoria di Giacomo Quagliata.

Terzino sinistro palermitano, 21 anni il prossimo 19 febbraio, che l’Heracles (oggi al 13° posto in classifica) acquistò nell’ultimo giorno del calciomercato di gennaio 2020 dalla Pro Vercelli, Serie C italiana, per sostituire Lennart Czyborra passato all’Atalanta (oggi al Genoa). Mesi di apprendistato in Olanda, primi approcci col campo con la squadra delle riserve del club, familiarità sempre maggiore con la lingua, poi l’esordio con i "grandi" in questa stagione nella coppa nazionale contro il Telstar, fino alla prima in campionato contro l’Ajax. Indimenticabile.

Anche perché la gioia personale di questo ragazzo – che da piccolo tutti definivano “troppo esile per giocare a calcio” e che solo 4 anni fa giocava ancora nella “Scuola calcio Sicilia” QUI LA SUA STORIA – è arrivata dopo un periodo difficile a causa del Covid che lo ha colpito nelle scorse settimane. Qualche linea di febbre, niente sapore, sintomi che non lasciano dubbi, così come l’esito del tampone: positivo.

Nessuna paura eccessiva (solo qualche naturale preoccupazione), specialmente per chi, come lui, arriva da lontano ed è abituato sempre a lottare nella vita. Ed eccola allora la ricompensa più attesa: 25 minuti circa a sfidare in Eredivisie Neres e compagni, campioni che fino a pochi mesi fa guardava in tv durante le partite di Champions League. Nessuna emozione speciale, ma uno spezzone di gara attento e ordinato. E la consapevolezza solita che il meglio deve ancora arrivare. “Een droom”, un sogno. Quello di Giacomo Quagliata è solo all’inizio…

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