Prestiti e scadenze: come si fa? Rodella: “Buon senso e buona fede”
I campionati ripartono, finalmente. Ci sarà un protocollo da rispettare e spazi vuoti in tribuna, ma prima ci sarà da capire chi potrà andare in campo. La FIFA ripete da settimane che c’è da salvaguardare l’integrità dei campionati che ripartono, ma restano da risolvere diversi dettagli.
Scadenze contrattuali al 30 giugno, prestiti che rientrano e non solo. Ne abbiamo parlato con l’avvocato Paolo Rodella, esperto di diritto sportivo.
“Bisogna riscrivere le regole. Con buon senso. Perché questa stagione non potrà essere come le altre”. La FIFA ha indicato la via, le federazioni indicheranno i punti.
I PRESTITI TRA SQUADRE DELLA STESSA FEDERAZIONE
Iniziamo dai prestiti tra squadre della stessa federazione. Bisogna guardare alla scadenza del 30 giugno classica o alla fine della stagione sportiva? “La corrente stagione sportiva si deve spostare avanti: non è più fine 30 giugno, ma 31 agosto. La stagione vecchia prevale sulla nuova, che inizierà a decorrere dal giorno successivo alla fine della precedente. Quindi se la stagione 19/20 finisce il 31 agosto, i giocatori in prestito tornano a disposizione della squadra d’origine il primo settembre. Si tratta di trasferimenti a titolo temporaneo. La temporaneità del trasferimento finisce con la fine della stagione sportiva".
"Per capirci: Kulusevski andrà alla Juve – club titolare del cartellino - il giorno in cui inizierà la stagione 20/21, ma prima sarà un giocatore del Parma, squadra che lo ha in prestito. È assolutamente logico. E questo ha anche un senso da un punto di vista economico”.
In sostanza i calciatori che non incassano lo stipendio di marzo e aprile, incasseranno poi lo stipendio di luglio e agosto sempre, ovviamente, dalla squadra nella quale sono in prestito. In questa direzione, del resto, vanno per lo più gli accordi che in questo periodo società e calciatori stanno sottoscrivendo.
E su questo tema si stanno muovendo anche le singole leghe insieme alla federazione. L’idea è quella di inserire regole interne che penalizzino (multe, deferimenti) quei club che andassero a richiamare senza motivo i loro giocatori in prestito fra il primo luglio e il 31 agosto.
CONTRATTI IN SCADENZA: CLUB E CALCIATORI NE DOVRANNO DISCUTERE
C’è poi il tema degli imminenti svincolati. Quelli che hanno un contratto con la propria squadra che scadrà il 30 giugno. Come si farà a estenderlo? “Per loro vale lo stesso concetto di prima: la stagione sportiva attuale si estende fino al 31 Agosto. Effettivamente però, per questi calciatori, c’è qualche problema in più sotto il profilo economico e forse vi è la necessità di una rinegoziazione, perché i club devono mettersi d’accordo col giocatore per quei due mesi in più”.
NUOVI RINFORZI: SI' AL MERCATO DEGLI SVINCOLATI?
Per quei giocatori che sono invece attualmente senza contratto, c’è una speranza di poter giocare il finale di stagione. Si sta pensando di introdurre una finestra di tesseramento fino alla fine di giugno. “Mi sembra corretto. Solitamente potevano essere tesserati entro il 30 aprile. Adesso credo che, vista l’interruzione di due mesi, sia giusto aprire la possibilità di una finestra di tesseramento fino al 30 giugno. Ovviamente vale solo per gli attualmente svincolati”.
E che succederà con quelli che tornano da un prestito in un campionato già chiuso per Covid? Per farla breve, un calciatore in prestito in un club francese, potrebbe giocare in Italia il finale di stagione. Ad esempio, Calabresi - che era all’Amiens – potrà essere il terzino del “suo” Bologna a luglio e agosto? “Assolutamente no: la sua utilizzabilità incide sulla regolarità della competizione. Il Bologna si troverebbe una risorsa che non avrebbe dovuto avere. E infatti la Fifa su questo ha chiarito la sua posizione: si rischia di alterare il corretto andamento del torneo”.
CONTRATTI, PREMI E BONUS: "SERVONO CHIARIMENTI"
Ci sono poi altre questioni ancora senza soluzione. Facciamo un esempio. “Ipotizziamo che un calciatore abbia un contratto per la stagione 20/21 da 120mila euro, ossia 10mila euro divisi per 12. Ma cominciando dal primo settembre, restano 120mila in dieci mesi o si tolgono due mensilità? A me sembra evidente che i calciatori debbano prendere lo stesso importo pattuito – 120mila euro per restare sull’esempio – in 10 mesi. Ma ancora non c’è niente di definito”.
La ripartenza del campionato invece dovrebbe scongiurare il problema di premi e bonus per meriti sportivi inseriti nei contratti. “Ecco. Giusto per fare un esempio del tutto ipotetico: l’Atalanta, quarta in classifica e quindi di fatto qualificata, avrebbe pagato i premi qualificazione alla Champions anche in assenza di 10 partite? E lo stesso vale per i premi salvezza o per quelli legati alle presenze. Metti che un giocatore avesse avuto un bonus alla 25esima partita e ne avesse giocate 24. Campionato fermato, quindi bonus non raggiunto anche se presumibilmente raggiungibile: il calciatore avrebbe buoni motivi per lamentarsi, una soluzione a mio avviso potrebbe essere quella di riconoscergli i 24 25esimi del premio"
Questioni che restano in agguato anche con la ripresa. “Mettiamo che si giochino 5 partite e la Roma superi l’Atalanta. Quarto posto provvisorio, ma poi il campionato si riblocca e non si gioca più. Come se ne esce? Il premio Champions viene dato lo stesso? È un ginepraio. Secondo me il criterio del merito sportivo deve valere anche in caso di cessazione anticipata del Campionato e cristallizzazione della classifica. Ci vogliono davvero buona fede e buon senso”.
E infine c’è un altro tema: quello relativo alle commissioni degli agenti. Potrebbero esserci ripercussioni? Possono essere congelate dai club, come qualcuno ha detto? L’avvocato Rodella lo esclude: “A mio avviso no. Il diritto dell’agente è istantaneo e nasce al momento in cui si perfeziona un’operazione. Semplificando: una società si rivolge a un agente per acquisire la prestazione di un giocatore. L’agente ottiene il mandato dalla società, va dal giocatore e lo porta al club. Che si riconosce debitore verso l’agente che ha esercitato compiutamente il suo mandato. In quel momento, l’agente ha maturato un diritto di credito istantaneo. Può essere rateizzato, ma questo riguarda solo le modalità di pagamento".
Se un club deve dare 100 al procuratore, non cambia che li paghi in un’unica soluzione o in 5 rate da 20.
Tra calciatori e agenti c’è una sostanziale differenza nei rapporti con i club.“Gli atleti sono dipendenti e legati al club da prestazioni continuative, gli agenti no. Se un giocatore non presta la sua attività lavorativa rischia di non vedersi pagato dal datore di lavoro, mentre l’agente ha già svolto e completato la sua attività. Quindi la pandemia non può incidere sul diritto di credito degli agenti, perché quello matura al momento dell’affare”.
Dettagli e grane da risolvere. Aspettando i gol di un’estate inedita e tutta da scrivere. Anche nelle regole.