Panucci: “Gli interessi vengono dopo, la vita è il più grande valore”
Una quarantena forzata trascorsa da solo a Grottaferrata, a pochi chilometri da Roma, lontano dal figlio Juan, che è con la madre, e dai genitori, che vivono a Savona. Christian Panucci parla dei suoi giorni trascorsi in casa, come il resto d’Italia. “Mi informo costantemente – dichiara l’ex terzino della Roma al Corriere dello Sport -, mi alleno in giardino e faccio qualche lavoro domestico. Poi vedo partite, mi aggiorno”.
Un aggiornamento quotidiano, aspettando una nuova panchina dopo la chiusura dell’esperienza alla guida della nazionale albanese: “Da quando ho lasciato l’Albania, nel marzo scorso, ho rifiutato tutte le proposte. Non avevo voglia. Adesso è tornata e aspetto qualcosa di interessante”.
Ovviamente, in attesa che il mondo del calcio possa ripartire. “Con le condizioni attuali, come si fa a programmare la ripresa del calcio che è uno sport di gruppo? Prima di riniziare si dovrà avere l’assoluta certezza che non accasa nulla. In questo momento chi mette davanti gli interessi all’unica ricchezza che è la salute sbaglia il focus. La vita è il più grande valore”.
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Nell’esperienza nella capitale, Panucci ha avuto modo di condividere lo spogliatoio con Damiano Tommasi, presidente dell’Aic, che deve gestire lo spinoso caso del taglio degli stipendi dei calciatori. “I giocatori che guadagnano tanto si possono togliere il cinquanta percento degli ultimi due mesi. Ma ci sono tanti calciatori, anche in Serie B, che guadagnano 100.000 euro l’anno con un mutuo da pagare e una famiglia da mandare avanti. La situazione è molto complicata”.