Dal Genoa a giustiziere della Lazio: la nuova vita di Ntcham
In Italia si è fatto notare soprattutto per i suoi comportamenti spesso sopra le righe, come quando è stato trovato sprovvisto di patente per quattro volte consecutive, beccandosi una bella strigliata di Juric. Eppure Jules Olivier Ntcham aveva tutte le carte in regola per fare bene al Genoa. Il talento non gli è mai mancato, per conferma chiedere alla Lazio, che lo ha visto sfrecciare in area beffando con un preciso scavetto Strakosha in uscita.
Due a uno Celtic all’Olimpico e Lazio quasi matematicamente fuori dall’Europa League. Sorridono invece gli scozzesi, che con la vittoria conquistano i sedicesimi di finale. Merito di una meteora della Serie A: 2 anni al Genoa, pochi(ssimi) sorrisi. Fiducia mal riposta, anche se il talento è stato sempre sotto gli occhi di tutti. Non a caso Ntcham è arrivato in Italia in prestito biennale dal Manchester City, che pochi anni prima aveva fiutato il suo potenziale.
Scuola Le Havre, la stessa squadra che ha lanciato Pogba, anche se i due non si sono mai incrociati. Enrico Preziosi si era invaghito fin da subito dell’esuberanza di quel ragazzo tanto bravo quanto focoso: “Non ho mai visto un ragazzo della sua età con questa personalità”, parola del presidente del Genoa che di talenti ne ha scovati tanti.
Con Ntcham però non è bastata l’intuizione. Perché alle premesse non sono seguiti i fatti. Prima stagione in Italia da dimenticare, l’inizio della seconda anche, tanto che il club rossoblù stava pensando di interrompere il prestito 6 mesi prima dei due anni previsti. Alla fine il francese classe ‘96 è rimasto a Genova e ha segnato anche due gol nel finale, ma non gli è servito per colmare i rimpianti di Juric: “Con lui ho fallito”, dichiarò l’allenatore ai tempi del Genoa.
Col Celtic Ntcham pare si stia ritrovando. Prima stagione 29 presenze e 5 gol, l’anno scorso 20 gettoni e 3 reti. Quest’anno l’avvio è stato positivo, anche se nella delicata sfida contro la Lazio all’Olimpico è partito dalla panchina. Gli è bastato poco però per decidere tutto: erroraccio di Berisha, contropiede Celtic e pallonetto Ntcham. Capriola e qualificazione: decisivo come non si era mai visto in Italia.
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