Nandez, l'imprescindibile di Di Francesco
El "Leòn" continua a ruggire. Nahitan Nández e il Cagliari, una storia d'amore. "La gente qui ti fa sentire a casa" aveva dichiarato nella trasmissione “Il Cagliari in diretta” su Videolina. Uruguaiano di nascita con doppio passaporto italiano, ma sardo d'adozione. “L’Uruguay è il Paese dove sono nato - continua -, ma io e la mia famiglia adesso viviamo in un posto meraviglioso. Ci siamo trovati benissimo sin dal primo giorno: il mare, la campagna, la gente che ti tratta bene e ti fa sentire uno di loro: non accade spesso". Cagliari quindi diventa la città in grado di coniugare le sue due passioni: il mare... e il calcio.
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Decisivo con la Samp
Ieri nella sfida contro la Sampdoria una prestazione monumentale e l'ennesima firma arrivata con una rete che ha chiuso il discorso con un secco 2-0. Segna, recupera palloni e fa espellere Augello che lo abbatte da ultimo uomo. Voti alti in pagella e un gol da leone: passaggio di Simeone, scatto in profondità, tocco sulla palla per saltare Candreva e anticipo sul portiere. E quando non c'è il gol o l'assist, c'è la prestazione. Per Di Francesco è imprescindibile. Questa stagione i rossoblu hanno giocato 7 partite e tutte e 7 le volte Nandez è sceso in campo dal 1'. Un talismano a cui è difficile rinunciare (E il Napoli in estate ci aveva provato). Un calciatore duttile e di sostanza, in grado di ricoprire vari ruoli a centrocampo. Le prime partite della stagione le ha, infatti, giocate da esterno offensivo, contro la squadra di Ranieri, invece, ha agito al centro del campo, davanti alla difesa. Un guerriero bravo ad attaccare gli spazi. E Di Francesco non ha mai nascosto l'apprezzamento per il "piccolo" centrocampista di Punta del Este: "Nandez è fortissimo. Ha voglia di correre, di dare tutto" le parole dell'allenatore che si gode il suo punto fermo. Quel leone uruguaiano che corre in mezzo al campo della Sardegna Arena lasciando il segno e facendo urlare i tifosi (al momento da casa, s'intende).
La storia di un ruggito
Come tutti, il giovane calciatore uruguaiano ha fatto la sua gavetta: Maldonando, Atenas, Atletico Fernandino e Ituzaingò. Poi l'esplosione al Penarol nel 2013 e il cambio di ruolo. Da trequartista vicino alle porte avversarie, Nandez arretra a centrocampo per sfruttare meglio le sue caratteristiche: corsa, grinta e quel pizzico di tecnica che non guasta mai. Quando Paolo Montero sostituisce Jorge Fossati poi, Nandez diventa il pilastro dei Carboneros: il più giovane capitano della storia del Penarol all'età di 21 anni e 39 giorni. 8 gol e 11 assist con la maglia giallonera. Segni del destino. Segnali di una storia tutta da scrivere.
Quel gol decisivo nel Superclasico
L’esordio in nazionale maggiore arriva invece nell’agosto del 2015 per l'amichevole contro la Costa Rica. Il ct Tabarez chiama e Nandez risponde. E quella nazionale non la lascerà mai più. Nell'agosto 2017 il leone saluta e ricomincia la sua storia dalla Bombonera. Con la maglia degli Xeneises, arriva l'ennesima conferma delle sue doti. In una delle partite più sentite, il Superclasico con il River Plate del 5 novembre 2017, segna il gol che vale la vittoria per 2-1 in favore del Boca Juniors ed entra nella storia. "Mi hanno detto che sembro nato per giocare nel Boca. Sarei felicissimo di diventare un idolo della tifoseria". Detto, fatto. Con il Boca vince campionato e supercoppa arrivando anche in finale di Copa Libertadores. Successi che lo portano ad essere inquadrato dai radar di tante squadre di A. Ma il 9 agosto 2019, Nandez sceglie Cagliari. Una nuova storia tutta da scrivere per un Leòn che non vuole saperne di smettere di ruggire.
DI ALESSANDRO GERACI