Nainggolan: "Mai alla Juventus. Roma? Porte sempre aperte"

Quando parla, Radja Nainggolan non è mai banale. Il centrocampista del Cagliari, intervenuto in diretta su Instagram in compagnia dello youtuber Damiano Er Faina, ha trattato diversi argomenti, regalando alcuni spunti interessanti (QUI la diretta di Nainggolan con Fognini). Il belga si è infatti soffermato sulle sue esperienze con le maglie di Roma e Inter, spiegando la propria posizione riguardo a un eventuale ritorno, ma soprattutto ha spiegato il proprio conflittuale rapporto con la Juventus.

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E se arrivasse una chiamata dai bianconeri? Nainggolan risponde così: "Direi no alla Juventus, sempre e comunque. Non ci sono mai andato non perchè la odio, ma perchè ho sempre fatto altre scelte. Uno scudetto vinto giocando 5 partite all'anno non lo sentirei mio e all'inizio, per paura di non giocare, ho deciso di fare un altro percorso. Preferisco giocare contro i più forti, una volta dissi che è meglio vincere uno scudetto a Roma che 10 alla Juventus. E' così, per loro vincere 10 scudetti è la normalità".

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E a proposito di Roma, Nainggolan non ha chiuso le porte a un eventuale ritorno in giallorosso: "Se ci fossero i presupposti tornerei. Perchè sono andato via? Qualcuno ha fatto le cose a mia insaputa e per me come sono fatto, non lo guarderei neanche più in faccia. L'altro giorno riguardavo i video dei gol alla Roma e mi sono venuti i brividi, ho sentito la mancanza. Ho vissuto anni bellissimi e la mia porta è sempre aperta".

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Infine, Nainggolan ha raccontato l'arrivo all'Inter e l'addio in estate, con il ritorno a Cagliari (con tanto di gol dell'ex): "Ho scelto io di andare in nerazzurro dopo la Roma perchè avrei ritrovato Spalletti, il miglior allenatore che ho avuto in carriera. Se ero più felice di arrivare all'Inter o più triste per aver lasciato la Roma? Probabilmente la seconda. Forse in nerazzurro non ero me stesso, non saprei il motivo preciso ma potevo dare di più. Poi quest'estate mi hanno scaricato, ma Conte mi ha sempre detto le cose in faccia".

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