Lecce, Sticchi Damiani: “Volevamo ripartire prima, ma ascoltiamo medici"
Emergenza Coronavirus ancora in atto e tutti bloccati a casa. A quasi due mesi dall’inizio della quarantena anche Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, ha parlato del suo presente ai microfoni di Tuttosport: “Non viaggio più, sono fisso a Lecce e lavoro tutto il giorno. Mi dedico anche alla famiglia, come non facevo da 10 anni, e continuo a occuparmi del club. Con i miei soci stiamo cercando di portare avanti la battaglia legata agli aspetti sportivi e finanziari. Questo evento si è abbattuto improvvisamente su una società sana, ora serve gestire bene il tutto”.
"CALCIO DEVE FARE PIÙ BENEFICENZA. ASCOLTIAMO I MEDICI"
“Anche i giocatori hanno perso la loro quotidianità e sono un po’ scoraggiati. Da un lato si vogliono riprendere le attività, dall’altro c’è prudenza per la situazione d’emergenza. Sono contento per le donazioni di migliaia di tamponi fatte dal Lecce agli ospedali salentini. Ora il calcio deve litigare meno e fare più beneficenza” ha proseguito Sticchi Damiani, parlando poi della possibile ripresa degli allenamenti il 18 maggio: “Speravamo tutti di riprendere prima con allenamenti individuali. Molti medici sportivi hanno proposto di migliorare il protocollo, ascoltiamoli. Se dovesse aumentare la curva del contagio, il calcio farà fatica a ripartire”.
"LIVERANI VUOLE SALVARE IL LECCE SUL CAMPO"
“Liverani è uno della famiglia Lecce. Parliamo tutti i giorni della possibile ripartenza, lui vuole salvare il Lecce sul campo ma sa che viene prima la salute”. Infine, chiusura sul tema taglio stipendi: “Abbiamo parlato con i calciatori, questa crisi non deve pagarla solo la squadra. La società è stata trasparente con loro a proposito dei numeri, e tutti dovranno fare un sacrificio. E in generale i calciatori si sono dimostrati disponibili”.
L’INTERVISTA INTEGRALE NELL’EDIZIONE DI OGGI DI TUTTOSPORT