La partita di Zidane: il Real ritrova la sua guida
L'avevamo lasciato nella sua terza noche Real, quella di Kiev. Le mani che fanno 'mamma mia' alla chilena di Bale, il sorriso del trionfo al fischio finale, il saluto senza un domani, loro due lo sanno già, con CR7. Eppure, per Zinedine Zidane domani è già qui. Se ne era andato da Madrid a giugno. Plurivincitore perfetto, debuttante nella leggenda in un istante. Vi fa ritorno solo nove mesi dopo. Da 'dio' del Bernabeu.
Senza lui e Ronaldo, l'invincibile armada blanca si è riscoperta umana in tutte le sue debolezze. Fuori dalla lotta per la Liga, fuori dalla Copa del Rey, fuori dalla Champions. Che per tutta Madrid stava ormai diventando una lussuosa consuetudine: 'Tres meses de luto', aveva titolato AS subito dopo la debacle contro l'Ajax.
Per questo, Real Madrid-Celta Vigo è stato el partido de la vuelta. Non solo per Zizou. Sono tornati a casa i 65mila del Bernabeu, che dopo mesi di burrasca hanno ritrovato la forza di cantare per la squadra che conoscevano. A partire dai giocatori. Navas in porta, Ramos leader e Isco protagonista (suo il gol che ha aperto le marcature): tutto ciò che non era stato con Lopetegui e Solari.
Il nuovo ciclo era fallito sul nascere e la soluzione homemade, da Zidane bis, non ne è stata nemmeno la brutta copia. Reset. Si era fatto prepotente il nome di Mourinho, ma Ramos e compagni hanno bloccato il presidente Perez. Volevano solo Zizou, che al Real ha saputo solo vincere. E almeno l'illusione di tornare a farlo, già c'è stata. Oggi al 77', quando la palla è passata da Marcelo a Bale e quindi in gol come contro il Liverpool.
Stavolta un po' sporca, con un bacetto al palo. Niente rovesciate da signori d'Europa. Ma viste le polveri da cui Zidane ha raccolto il suo Real, va bene così. Le mani possono tornare a fare 'mamma mia'.