Kulusevski, storia di un rapporto mai sbocciato con la Juventus

Dejan Kulusevski e la Juventus sono ormai prossimi all'addio. Il ragazzone svedese saluterà il club bianconero nel corso di questa sessione di calciomercato per approdare al Tottenham, dove lo attenderanno Fabio Paratici e Antonio Conte, due uomini, che hanno fatto la storia passata e recente della Vecchia Signora. Una storia positiva, il cui svolgimento non è stato e non verrà ripetuto da Kulusevski. Malgrado l'anno e mezzo non particolarmente positivo, trascorso dalle parti della Continassa, lo svedese è riuscito a garantirsi qualche momento brillante e anche decisivo. Attimi che riportiamo nella gallery sottostante.

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Cominciamo da questa stretta di mano. Quella che sancisce l'arrivo dell'allora nemmeno ventenne jolly offensivo dell'Atalanta, ottimamente espressosi con la maglia del Parma nel corso della stagione 2019-2020. La Juventus se lo assicura per un cifra vicina ai 45 milioni di euro (35 milioni di parte fissa più nove di bonus annessi). Il gigante di Stoccolma firma un contratto di quattro anni. 

 

"Centrocampo, esterno, punta centrale, seconda punta, trequartista, dipende contro chi giochiamo e come giochiamo". Kulusevski si è esprime così nel corso della conferenza stampa di presentazione, datata venerdì, 18 settembre 2021, proprio alla vigilia di Juventus-Sampdoria, prima giornata dello scorso campionato di Serie A. In quell'occasione esordisce in bianconero, giocando da seconda punta affianco di Cristiano Ronaldo. E il colpo da biliardo con cui gonfia la rete, attraverso un mancino calibrato, è il modo migliore per cominciare questo suo nuovo capitolo della sua carriera.

 

Paradossalmente, però, la sua duttilità si trasforma in un vero e proprio boomerang con cui deve fare costantemente i conti durante la sua prima annata alla Juventus. La sua difficile collocazione tattica mette in difficoltà Andrea Pirlo, allenatore da cui Agnelli ha deciso di ripartire dopo l'esperimento, effettuato con Sarri. Il novello allenatore bresciano lo schiera spesso in un tandem d'attacco. Ma le risposte sono davvero molto scadenti. Lo svedese è totalmente impacciato sia nel doversi posizionare in campo, sia nell'esecuzione delle corrette scelte tecniche.

 

Kulusevski attraversa un primo anno davvero deludente, in cui si rivela più un problema che una soluzione. Nel finale di stagione, però, si riassesta e riscopre il gusto di essere utile alla squadra. Come successo nella prima di campionato contro la Sampdoria, si rende autore di un altro colpo d'autore: se contro i blucerchiati propone un colpo da biliardo, contro l'Atalanta fa traccia un arcobaleno mancino. Un tiro a giro, che spezza gli equilibri della finale di Coppa Italia della passata stagione, vinta poi, in maniera convincente dalla Juventus. Un tiro a giro, che zittisce tutti: soprattutto i suoi detrattatori, non convinti fosse un giocatore da big.

 

Salutato Pirlo, la Juventus riparte da Allegri per ritrovare un'identità vincente, andata smarrita. Il cambio di guardia in panchina potrebbe fare bene anche al classe 2000, il quale risulta uno dei principali indiziati a essere rivitalizzato. Nonostante ciò, neanche l'allenatore livornese riesce a far svoltare l'avventura torinese dell'ex parmense. Allegri lo considera più un vice-Dybala e, quindi, non esattamente un titolare. Ma è proprio in questa maniera che riesce a regalare una delle poche gioie, qui riassunte: il pareggio, siglato a Roma contro i giallorossi di Mourinho, è l'ultimo sussulto d'orgoglio di un giocatore dalle potenzialità, inespresse con il bianconero addosso. 

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