Nba, playstation (poca, per ora!) e una promessa: tutto sulla stellina Kulusevksi 

A luglio Kulusevski ha fatto una promessa: 'Quest’anno punto almeno a quota 15 tra gol e assist’. Le persone intorno a lui hanno abbassato lo sguardo per poi accennare un mezzo sorriso. Non perché non credessero nelle sue qualità, semplicemente arrivava da una stagione dove aveva totalizzato appena 102’ in Serie A. Francamente pochini. Poi il 24 agosto D'Aversa gli ha dato fiducia, schierandolo titolare contro la Juventus. La prima volta dal 1' nel nostro campionato. Non la sua partita migliore. Kulusevski si saprà rifare, già dalla partita successiva con l'Udinese, quando realizzerà 2 assist vincenti. Talentuoso. Adesso siamo quasi al giro di boa della stagione e lo svedese ha realizzato 4 gol e 7 assit. Meno quattro dal suo obiettivo. Poco importa, quanto fatto vedere finora è bastato per convincere la Juve: i bianconeri hanno superato l'Inter trovando l'accordo con il giocatore. Mancano solo le firme, poi il classe 2000 sarà di proprietà del club bianconero. Probabilmente resterà in prestito al Parma fino a fine stagione. Ancora a disposizione di Roberto D’Aversa, che inizialmente veniva pesantemente criticato per preferire un giocatore preso in prestito secco a uno pagato qualche milionicino come Karamoh. ‘Kulu’ ostenta personalità, tecnica, fisico.

Dalla Primavera alla A, fra Playstation e libri

Ha leggermente perso peso rispetto al periodo all’Atalanta, dove aveva più massa e meno slancio. E' cresciuto di qualche centimetro. Nel ruolo di mezz’ala rende che è un piacere. Arrivato in Italia a 16 anni non ancora compiuti, parla cinque lingue (macedone, svedese, inglese, tedesco e italiano). Ha il tempo giusto, a ritmo di… rap afro-americano. Il suo preferito. Lo stile del ragazzo svedese che sta incantando tutti i fantacalcisti d’Italia che lo hanno preso a 1 è pari pari a quello di un giocatore NBA: vestiti larghi e cuffione alle orecchie. Adora il basket, il suo secondo sport: si è persino fatto costruire un campetto ad hoc in Macedonia, nella casa delle vacanze di famiglia. E’ capitato spesso che andasse a vedere le partite dell’Eurolega e andrà sicuramente a seguire Milos Teodosic, giocatore serbo della Virtus Bologna. Impazzisce per lui e per la Playstation; peccato che negli ultimi tre mesi ci sia riuscito a giocare veramente zero per colpa di una compagnia telefonica che non è stata così veloce a installargli la connessione internet. Poco male, ha avuto l’opportunità di leggere dei libri, soprattutto biografie di grandi atleti: LeBron, Kobe. Cestisti.

Ma torniamo al pallone da calcio: la crescita di Dejan Kulusevski è stata disarmante, devastante. L’anno scorso, in Primavera, con l’Atalanta, era dominante, ha letteralmente ridicolizzato il campionato: è successo che partisse dalla sua area di rigore per arrivare dall’altra parte, buttando giù per terra tutto e tutti tra finte, contro-finte e spallate. Le doti non sono rimaste inosservate in Europa tant’è che negli ultimi 12 mesi lo hanno cercato il City, l’Ajax e l’Arsenal. Anche il Cagliari - che lo avrebbe preso a titolo definitivo - l'Inter che ci ha provato fino all'ultimo e la Juventus, che voleva farlo ballare tra U-23 e prima squadra. Prima di vederlo davvero in azione. In estate ‘Kulu’ ha scelto il Parma per dimostrare tutto il suo valore, in prestito secco ovviamente perché in casa Atalanta - Luca Percassi stravede per lui più di ogni altro - sono abbastanza lungimiranti. Saggia decisione. 

Il numero di Januzaj e quel sogno avverato 

In camera, da piccolino, aveva il poster di Dinho ma non ha un modello specifico: in gialloblù ha una certa affinità tecnica con Hernani. I due si trovano divinamente. Kulusevski indossa il 44 per Januzaj, altra stellina del calcio internazionale. "Guardavo una partita dello United con mio padre e vidi l'esordio di Januzaj con quel numero. Giocava come se avesse 10 anni di esperienza. Mi sono detto che se un giorno fossi arrivato in prima squadra avrei giocato come lui". Detto, fatto. Dejan è un ragazzo tutt’altro che presuntuoso ma nemmeno finto umile. Appena diciannovenne, con tutti i pregi e i difetti della giovane età. Consapevole dei propri mezzi, ambizioso. A novembre ha realizzato un altro sogno: l'esordio in Nazionale maggiore. C’è anche un p.s. da raccontare: in occasione di Parma-Genoa, si è salutato con Goran Pandev che qualche anno fa ha provato a convincerlo ad accettare la Nazionale macedone. Dejan però ha le idee chiare: voleva la Svezia. Per stupire tutti. Ci è riuscito. A 15 fra gol e assist non ci è ancora arrivato, ma alla Juve poco importa. Altro che Playstation, questa è la realtà. Kulusevski sta per diventare un giocatore bianconero. 

 

 

 

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