Il Giugliano torna nella sua casa: ‘In questo stadio ha giocato Maradona’
“È stata un’emozione indescrivibile che avremmo voluto condividere con nostro padre”. Dopo sette lunghissimi anni il Giugliano torna a casa. Un periodo di esilio interminabile per i tifosi, coinciso con uno dei periodi più bui della storia calcistica della città della mela annurca. L'ultima partita giocata nel glorioso ‘De Cristofaro’ risale al 28 aprile 2013, era un campionato di Promozione. Il Giugliano perse 3-1 contro lo Zupo. “Fu l’inizio della fine” racconta a gianlucadimarzio.com il giovanissimo Presidente Gaetano Sestile. A 26 anni ha raccolto, con lo zio Luigi, la pesante eredità del papà Salvatore, venuto a mancare all’improvviso, pochi mesi fa, dopo aver riportato il Giugliano in Serie D: “La scomparsa di mio padre è stato un colpo durissimo. Diventare Presidente a questa età è una grande responsabilità’.
‘QUI HA GIOCATO MARADONA’
Il 'De Cristofaro' fu inaugurato il 31 agosto 2000 con un’amichevole contro il Napoli di Zeman. Nel 2006 ci ha giocato anche Diego Armando Maradona in un’amichevole di beneficenza. Il Pibe de Oro segnò un gol su calcio di rigore. “Mi vengono i brividi se penso a cosa ha rappresentato questo stadio per la nostra città” prosegue Sestile. Maradona era legatissimo a Giugliano. Era già stato nel vecchio ‘De Cristofaro’ nel lontano settembre 1984. Nel gennaio del 2006, invece, questo impianto ospitò la partita di Coppa Italia Napoli-Teramo.
ANCHE LA FIGC HA CELEBRATO IL RITORNO AL ‘DE CRISTOFARO’
Il ritorno al ‘De Cristofaro’ è stato celebrato anche dagli organi federali. All’inaugurazione ha partecipato il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti e vicepresidente Figc Antonio Sibilia: ‘E’ stato un onore ospitarlo. Ha sempre mostrato stima nei confronti di mio padre e della nostra famiglia, il suo papà era amico di mio nonno Pasquale” ha aggiunto Gaetano Sestile.
‘QUANDO ARRIVO’ MIO PADRE NON C’ERANO NEPPURE I PALLONI’
È la fine di un incubo per i tifosi del Giugliano: “Qui il calcio era scomparso” racconta ancora Sestile, “quando arrivò mio padre, nel 2013, non c’erano neppure i palloni. Oggi siamo quarti in classifica nel difficile girone I di Serie D ed abbiamo ritrovato il nostro stadio. Un traguardo che sembrava irraggiungibile. In questi anni il Giugliano è stato costretto a girovagare per i campi della Campania rischiando seriamente di perdere la propria identità’.
IL FUTURO ED IL SOGNO DI PAPA’ SALVATORE
“Il sogno di mio padre era quello riportare questo club ai fasti di un tempo. Faremo di tutto per esaudire il suo desiderio”. Da questo stadio son passati tanti calciatori poi arrivati in Serie A, Giorgio Corona, Giuseppe Vives, Giulio Migliaccio e Fabio Paratici, oggi ds della Juventus: “Devo ringraziare i nostri tifosi, gli sponsor e tutti coloro che ci hanno sostenuto in questo progetto”, prosegue il giovane Presidente che conclude “Io ho sempre seguito questa squadra, anche da tifoso, in casa e in trasferta. L’emozione più grande dell’era Sestile è stata portare 6.000 giuglianesi a Castellamare di Stabia per lo spareggio di Eccellenza contro la Frattese. Ora non dobbiamo fermarci. Lo dobbiamo a mio padre”. Ed ora c’è un nuovo, incalzante ritornello in città: “O Giuglian è turnat”.
Fabrizio Caianiello
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