Buffon: "Chiuso un capitolo, ora potrei anche smettere"
Gianluigi Buffon ha da pochi giorni dato il suo secondo addio alla Juventus. In attesa di conoscere il suo futuro, che è ancora in bilico (TUTTE LE IPOTESI), l'ormai ex portiere bianconero si è raccontato in una lunga intervista a JTV.
A partire dal successo in Coppa Italia: "Un bel finale, suggellato dalle scene di empatia ed amicizia tra me e i miei compagni. Da parte mia è stato un addio molto sereno, l'avevo già vissuto tre anni prima. Non ci fai l'abitudine, ma con l'esperienza passata hai dei punti cardinali per non patire determinate emozioni. L'ho vissuta con molta naturalezza. Il fatto che sia tornato lascia capire che uno se ne può andare ma può anche tornare, nella testa della gente c'è la serenità di dire 'magari Gigi può tornare tra di noi'. In tutti questi anni sono diventato juventino, ho fatto miei determinati valori, e adesso sono più felice di allora perchè sono juventino con coscienza, ho scelto di essere juventino".
Buffon ha vestito la maglia della Juventus per vent'anni, con la sola interruzione di una stagione al PSG: "Non avrei pensato mai di essere ancora alla Juve nel 2021 come portiere. Sono riuscito a fare questa carriera grazie anche ai valori della Juve: umiltà, lavoro, volersi migliorare sempre. Un ricordo specifico? Molti dicono la Serie B, ma io non ci ho mai pensato troppo. Le cose le faccio in maniera istintiva, ho sensazioni animalesche che mi fanno capire cosa è giusto e cosa è sbagliato fare".
Buffon racconta il momento più felice e quello più doloroso
Buffon ha vissuto tanti trionfi in bianconero, ma uno è più speciale: "A Trieste, quando ho vinto lo scudetto con Conte. Era la chiusura di un cerchio che ha dato forza alle mie scelte da giocatore. Ho sposato la causa perché ci credevo, perché potevo tornare a vincere con la Juve. Qualche pensiero di andare via nel 2006 mi era venuto, ma poi la vita mi ha ridato tutto. Ho sofferto tanto dal 2006 al 2012, ero il portiere di riferimento ed ho deciso l'isolamento".
E a proposito di momenti difficili, la finale di Cardiff e Madrid hanno rappresentato l'apice: "Non per la sconfitta, ma perché ci siamo disgretati nel secondo tempo. Abbiamo dato l'impressione di non essere competitivi al massimo livello. Mi ha fatto male, anche per orgoglio. Altra cosa che mi ha fatto male è stata l'eliminazione a Madrid. Dentro di me, durante quella partita, ero orgoglioso di essere il capitano di quella squadra".
Buffon e il futuro: "Potrei anche smettere"
Buffon aveva già pensato di lasciare tutto tre anni fa: "Questo capitolo della mia vita va chiuso, penso che non avrò contraccolpi, pensavo di smettere già 3 anni fa. Adesso sono ancora più convinto, non avrei dispiacere se dovessi smettere, sono felice, ho una bellissima famiglia, tanti interessi extra calcio. Nella mia testa sono un sognatore, ho tante cose da acchiappare".
Ora Gigi si riposerà, poi deciderà cosa fare: "Ho bisogno di staccare e mettere nel mio serbatoio energie nuove. Non voglio pentirmi di qualunque scelta farò. Sono felicissimo, non chiedo di meglio. Posso anche smettere, penso di aver fatto abbastanza nella mia carriera. So che devo migliorare ancora alcune cose come persona, ma sono contento di come sono venuto fuori come uomo. Se non fossi stato soddisfatto di me come persona, non sarei stato felice".