Genoa, Zangrillo: "La cessione di Dragusin? Una scelta necessaria e condivisa"

"I tifosi ci ringraziano con una risposta travolgente che noi ci impegniamo a contraccambiare facendo del nostro meglio. I buoni risultati che stiamo ottenendo non sono casuali, ma frutto di sacrificio. impegno e programmazione". Passione, divertimento e orgoglio genoano. Alberto Zangrillo, presidente del Genoa, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Diversi i temi trattati: la cessione di Dragusin, il girone d'andata del club e l'episodio di razzismo subito da Maignan

Genoa, Zangrillo: "Gilardino ha dimostrato di saper incidere sui singoli"

Sinergia e programmazione stanno alla base del progetto Genoa: un percorso ben avviato e dal quale si iniziano a vedere i primi buoni risultati: "Sono felice di questa mia esperienza perchè conferma un mio principio granitico: le cose ti vengono bene se lavori divertendoti e mantenendo gli impegni. La proprietà ha dimostrato grande rispetto per la nostra storia e la nostra cultura e ciò era alla base del mio coinvolgimento in prima persona. Sto apprezzando moltissimo il loro approccio al calcio che unisce la passione alla programmazione".

Dopo 21 giornate, il club rossoblu occupa l'undicesima posizione in campionato. Il migliore del girone d'andata? La risposta del presidente: "Dico Gilardino: ha dimostrato di saper incidere sui singoli creando un gruppo fantastico".

Sulla cessione di Dragusin: "È stata una scelta necessaria, ponderata, condivisa sa tutti coloro che hanno la responsabilità dell'obiettivo centrale: la crescita della società nel panorama nazionale. Avremmo fatto un torto al club e anche a lui, non accettando la proposta del Tottenham".

Il Sistema calcio è continuamente bombardato dalle discussioni arbitrali: "Siamo il paese in cui si discute più di arbitri al mondo. Anche io mi sono arrabbiato a volte per qualche decisione che non ho condiviso. Ma una cosa è discutere su errori e cercare rimedi per ridurli, un'altra è bombardare le fondamenta del Sistema. Questo è un atteggiamento inaccettabile. Se screditiamo continuamente il nostro prodotto come possiamo pensare di venderlo al meglio?".

Alberto Zangrillo ha voluto manifestare vicinanza a Mike Maignan, portiere del Milan vittima di un episodio di razzismo, subito lo scorso 20 gennaio contro l'Udinese: "Non vedo l'ora di abbracciare Mike, col quale ho avuto anche un'incompresione dovuta a una mia dichiarazione a caldo su un intervento di gioco in Genoa-Milan. Ma stimo l'uomo che a Udine ha dimostrato coraggio e dato un segnale importante che abbiamo il dovere di cogliere. Non bisogna abbassare la guardia di fronte a episodi figli della mancanza di cultura e di un grave degrado mentale. Le sanzioni devono essere esemplari ma mirate, non possono colpire chi non c'entra nulla: dobbiamo punire i colpevoli ma bandire ogni reazione ipocrita, inutile, speculativa".

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