Il Manchester United e la FA Youth Cup: tra Ferguson, la "Class of '92" e i 70mila di Old Trafford
Tra esattamente tre giorni sarà l'anniversario della vittoria che ha consacrato la "Class of ‘92" del Manchester United. In quel 15 maggio del 1992, Beckham, Giggs, Butt e Gary Neville vincono la FA Youth Cup, il primo di una montagna di trofei insieme. 20 anni dopo, il Manchester United vince ancora il torneo trascinati dalla stellina Garnacho vincendo in finale 3-1 contro il Nottingham Forest. Sugli spalti l'immancabile Sir Alex Ferguson, che "quelli del '92" li ha cresciuti. Anche in questo caso sarà l’inizio di una nuova generazione d’oro?
"Class of '22"?
Nessuno ne ha la sicurezza, ciò che è certo è che serviva una ventata d’entusiasmo sulla sponda rossa di Manchester. Mentre i "noisy neighbours” del City si avvicinano al titolo, i Red Devils stanno per mettere in archivio la stagione più deludente dell’era post Ferguson. La squadra giovanile è riuscita a risvegliare i cuori dei tifosi che hanno fatto registrare il numero di spettatori più alto della stagione in Inghilterra. 67mila i presenti all’Old Trafford per quella che è stata l’unica finale raggiunta dal Manchester United quest’anno.
L'ultima con Pogba, Lingard e...un italiano
C'erano Pogba, Lingard e un italiano che vincevano l'FA Youth Cup. Non è l'inizio di una barzelletta ma era la colonna della squadra che ha vinto l'ultimo trofeo giovanile dei Red Devils. L'italiano era Michele Fornasier, ex Samp ora al Monopoli. Tra loro anche la meteora alla Lazio Ravel Morrison. Di quella squadra in pochi hanno fatto la carriera che tutti si aspettavano. Il discorso sembra essere diverso però per il roster di quest’anno.
ten Hag e le nuove stelle dello United
Il talento più cristallino è quello di Alejandro Garnacho, esterno argentino e capocannoniere del torneo. A 17 anni si è già allenato con Messi (in nazionale) e Ronaldo (a Manchester). Su di lui ha messo una buona parola anche Aguero, sempre attento a quel che succede a Manchester e dintorni. Inevitabile non parlare di Charlie McNeil, 110 gol in 72 partite con gli U-15 del City, per poi passare ai Red Devils e non diminuire l’apporto realizzativo. Menzione d’onore per Rhys Bennet, perno difensivo della squadra e in gol nella finale prima della doppietta di Garnacho.
Una vittoria che ha messo in mostra diversi ragazzi del vivaio Red Devils, da sempre uno dei più prolifici al mondo. E chi sa dialogare bene con le stelle emergenti è il nuovo allenatore del Manchester United Erik ten Hag. Occhio però a non confonderlo con chi lancia i giovani. La filosofia olandese è famosa per integrarli fin da subito con la prima squadra. All’allenatore poi il compito di esaltare le loro qualità. Non bisogna dunque aspettarsi che ten Heg prenda l’iniziativa di punto in bianco, ma la valorizzazione delle nuove stelle è una prerogativa per ripartire in casa United.
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