Claudio Ranieri compie 70 anni: le sue frasi più celebri

20 ottobre 2021. Compie 70 anni quest'oggi Claudio Ranieri, allenatore, che si è rimesso in gioco da poco con il Watford dopo aver lasciato la Sampdoria alla fine della stagione scorsa.

 

 

L'allenatore romano ha sempre regalato tanti momenti speciali a questo gioco, in primis durante il suo biennio al Leicester City, quando nel 2016 vinse la Premier League diventando un eroe per le Foxes, ma ha anche regalato tante simpatiche dichiarazioni.

 

 

Tra gaffe, promesse e aforismi divertenti, Claudio Ranieri non è mai passato inosservato, non solo durante i novanta minuti di una partita.

 

 

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A cura di Lorenzo Gentile

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"Do al Torino il bentornato in Serie A"

Partiamo con una famosa gaffe risalente al 2007: in quell'anno, Ranieri accettò la sfida della Juventus appena ritornata in Serie A un anno dopo la sentenza di Calciopoli, mentre il Torino già giocava nel massimo campionato e non era stato in Serie B insieme ai bianconeri.

"L'arbitro è stato un po' cinese con noi, in ogni occasione sempre giallo".

Sempre alla Juventus, dopo la sconfitta nell'andata delle semifinali di Coppa Italia del 2009 contro la Lazio per 2-1, Ranieri criticò così la quantità di cartellini gialli ricevuti dai suoi giocatori in partita (5).

"Ma che ve state ad attaccà ar fumo d'a pipa?"

Frase simpatica nata durante un diverbio con un giornalista dopo il derby vinto alla guida della Roma contro la Lazio il 7 novembre 2010, per 0-2 con i gol di Borriello e Vucinic entrambi su rigore. Poi ha continuato:

"Io sono allegro. E state continuando a dare ancora più soddisfazione ai romanisti. Li state a fà godè come ricci".

"Ho capito vivendo a Londra che due inglesi fanno un popolo, ma 57 milioni di italiani no"

Una frase pronunciata nel 2012, restituita all'epoca dalla Gazzetta dello Sport. Una riflessione che andrebbe fatta anche attualmente, siccome a distanza di quasi dieci anni, può essere considerata ancora attuale.

"Lo scorso anno questa squadra si è salvata negli ultimi due mesi, vuol dire che ha una resistenza fantastica: perché non potremmo continuare a correre? Il Leicester è come Forrest Gump. Anzi vi do il titolo qui: «Il Leicester è Forrest Gump!»"

In un'intervista al The Indipendent nel dicembre del 2015, mentre portava il Leicester City a vincere la sua prima, indimenticabile Premier League, Ranieri regalò un titolo metaforico e alquanto "profetico" ai colleghi inglesi. No spoiler, se non avete visto il film consigliamo la visione.

"We are in Champions League, man! Dilly-ding, dilly-dong! Come on!"

Con questa frase, l'allenatore romano festeggiava l'accesso matematico in Champions con il Leicester City prima di farne ancora di più la storia, vincendo fuori da ogni pronostico la Premier del 2016. Così Ranieri ha "svegliato" il giornalista che parlava di vittoria del titolo e non del traguardo storico raggiunto, con il suono di questa "campanella".

"Ho promesso ai miei giocatori di pagare a tutti una pizza per ogni partita con la rete inviolata, si vede che ai miei giocatori non piace la pizza. Forse sperano che vada ad alzare il livello in qualche modo, non so, magari vogliono l'hot dog...".

Sorridendo per aver confessato la simpatica promessa fatta ai suoi giocatori, sempre ai tempi del Leicester City, l'allenatore romano confessò uno dei metodi più simpatici utilizzati per cercare di ottenere il massimo rendimento dalla squadra. Non pagò comunque moltissime pizze in quella stagione.

"Una pizza? No niente pizza, io pago una cena. Se non subiamo gol contro il Liverpool una pizza sarebbe troppo poco".

Al Watford proprio di recente, in occasione della vigilia del suo primo match contro il Liverpool dopo aver sposato il nuovo progetto, Ranieri ha fatto una promessa simile a quella fatta ai tempi del Leicester, ricordando le sue parole proprio in quell'occasione. Qui, però, si è alzato il tasso tecnico... della cena offerta. Comprensibile, vista la difficoltà dell'impegno (non riuscito).

"Amo il calcio e la vita, perché non continuare ad allenare? Anche fino a 80 anni, perché no?".

Chiudiamo con questa frase, pronunciata in conferenza stampa il giorno prima dell'esordio sulla panchina del Watford contro il Liverpool (gara persa per 0-5 a Vicarage Road). Allenatore da 35 anni, da quella prima esperienza al Vigor Lamezia nel 1986. Da 35 anni regala ancora tantissimo al gioco del calcio e continuerà a farlo per i tifosi del Watford, d'Italia e non solo.

"Potrei diventare l'allenatore più vecchio d'Inghilterra, magari andrò in panchina col bastone. Ciò che conta è il cervello e il cervello è ancora giovane".

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