Catania, il progetto di Pellegrino: "Ci proviamo, ma la situazione non è facile"
Salvare la matricola 11700. È quella del Catania che rappresenta tutta la storia calcistica alle pendici dell'Etna nata nel 1946. In tutto 74 anni di storia che rischiano di essere cancellati dalla tempesta attuale che si è abbatta sul club rossoazzurro. A tentare di salvare la storia del Catania ci sta provando una cordata di imprenditori tramite un azionariato diffuso, rappresentata da Fabio Pagliara e Maurizio Pellegrino. Quest'ultimo sa quanto sia importante la matricola 11700 per i tifosi del Catania, lui che ha vissuto il "Massimino" sia da calciatore che da allenatore.
"Questa matricola è la storia di questa città, racchiude famiglie intere - racconta Pellegrino, ospite del "Question Time" di Casa Di Marzio - C'è un trasporto ed una passione che va oltre l'aspetto calcistico. Chi non capisce questo non può capire gli sforzi necessari per salvarla. Stiamo continuando a lavorare con tutte le nostre forze, ma bisogna essere chiari e trasparenti. La situazione non è facile visti i debiti".
Il Catania deve fare i conti con tante difficoltà. Una situazione debitoria da oltre cinquanta milioni di euro, la messa in mora da parte dei calciatori lo scorso 4 maggio per il mancato pagamento degli stipendi, l'istanza di fallimento avanzata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania e per ultimo, in ordine temporale, le dimissioni di due membri dal CdA del club.
I debiti. Sembrano un ostacolo insormontabile per una società di Serie C, ma Pellegrino assicura che se la cordata di imprenditori rappresentata da Pellegrino e Pagliara sta portando avanti questa iniziativa è perché crede di poter salvare la società: "Abbiamo dato ampie garanzie per arrivare ad una manifestazione - spiega - Mercoledì costituiremo una SpA con un capitale sociale da cinque milioni di euro, poi inizierà la trattativa (era già stata presentata un'offerta formale poi ritirata, ndr) vera e propria. Si parla di speranza perché la situazione è delicata, non bisogna illudere nessuno. Stiamo lavorando con la consapevolezza che è molto difficile. I tempi sono strettissimi.".
Il rebus Torre del Grifo
La trattativa con Finaria SpA, la società di Nino Pulvirenti che detiene la proprietà del club, deve fare i conti anche con il Tribunale di Catania visto che il 25 maggio è fissata l'udienza per stabilire il futuro della squadra rossoazzurra. In mezzo anche il centro sportivo di Torre del Grifo che potrebbe essere scisso dall'acquisto della società.
"Si tratta di un impianto straordinario, Torre del Grifo è il Catania - ammette Pellegrino - Per il club è una grande risorsa, ma fin quando non si hanno determinate certezze resta un'incognita. Scinderlo o meno dall'acquisto della società non è di fondamentale importanza, quello che conta è salvare la matricola e dare continuità alla società".
Il progetto per rilanciare il Catania, infatti, è già nella mente di Pellegrino: "L'abbiamo strutturato in lungo e in largo e si parla di una cosa seria - spiega - C'è in mente un piano che prevede il progetto sportivo come mezzo trainante, ma mi piacerebbe valorizzare anche il nostro territorio che ha delle capacità straordinarie".
Il tempo, però, non è un alleato di Pagliara, Pellegrino e gli imprenditori che vogliono salvare il Catania. Già la prossima settimana sarà cruciale per il futuro del calcio alle pendici dell'Etna.