Bordeaux retrocesso in Ligue 2: il riassunto di una stagione da serie su Netflix

È la notizia più sconvolgente di tutti gli esiti di questa Ligue 1 2021/2022: il Bordeaux è retrocesso in Ligue 2. Trent’anni dopo l'ultima volta (d’ufficio, causa bancarotta). Sessantadue anni dopo l’ultima sul campo. Quattordici anni dopo l'ultimo titolo, quello ottenuto con le giocate di un Gourcuff mai più rivisto a quei livelli e di Blanc in panchina. Oggi è Ligue 2, al termine di una stagione tragica, che avrebbe tutto per essere riprodotta come serie su Netflix (tipo quella sul Sunderland), per rianalizzare e capire le tappe di un’annata tragica, iniziata male, finita peggio.

 

 

Episodio 1: Bordeaux, l'inizio della fine

Il campionato inizia con Petkovic in panchina, voluto dal nuovo patron Gerard Lopez che poche settimane prima aveva acquistato il club salvandolo dal fallimento e mantenendolo in Ligue 1. Il campionato però inizia subito con una beffa, la prima di tante: a Bordeaux arriva il Clermont, all'esordio assoluto in Ligue 1 e con una squadra costruita a costo zero. I tifosi vanno allo stadio convinti di passeggiare ma tornano a casa a capo chino: 0-2 e prima sconfitta.

Alla quinta giornata il Bordeaux ha due punti, nove gol subiti e tre fatti. Arriva il Lens. Dopo 43 minuti il Bordeaux è sotto di due gol. All'88º Onana trova la rete del 2-2 che sembra miracolosamente scongiurare la terza sconfitta. Invece al 96º arriva la doccia fredda: Sotoca segna ed è 2-3. La squadra inizia a sprofondare, la mano di Petkovic non si vede, la difesa fa acqua. Il 2022 si apre con la sconfitta in casa contro l'OM che a Bordeaux mancava da 44 anni, altro segnale evidente della maledizione della stagione: in quella partita, infatti, il Bordeaux dovette fare a meno di otto giocatori, molti dei quali a causa dei contagi da Covid-19 che fino a tre settimane prima avevano falcidiato la squadra (erano arrivati a un totale di 21).

Episodio 2: le valanghe di gol presi e l'esonero di Petkovic

La settimana dopo il ko con l'OM, Rennes-Bordeaux finisce 6-0. Passano altre due giornate e gli uomini di Petkovic ne prendono cinque a Reims. È la sconfitta di troppo per l'allenatore ex Lazio che viene esonerato il 7 febbraio con la squadra al penultimo posto dopo 23 giornate, con la casella delle vittorie che segnava il numero quattro e quella dei gol subiti il numero cinquantotto.

 

 

Episodio 3: la rabbia dei tifosi

Ma nonostante l'esonero, la situazione non cambia. In panchina arriva Guion (ex Reims), ma nelle prime cinque partite il Bordeaux raccoglie due punti. Ed eccoci arrivati al 20 marzo, data di una delle tante partite specchio della stagione. Si gioca Bordeaux-Montpellier. Gli ospiti, manco a dirlo, sono avanti di due gol dopo sedici minuti. Lo scenario sembra a senso unico ma il Montpellier apparecchia un clamoroso harakiri e finisce in nove prima della fine del primo tempo. Le squadre vanno negli spogliatoi, per il Bordeaux ci sarebbero quarantacinque minuti da giocare in 11 contro 9 per ribaltarla, ma il clima si fa teso: Costil ha un faccia a faccia con un capo ultrà. Viene accusato di razzismo dopo che circolavano voci di sue offese discriminatorie nei confronti di compagni di squadra di colore (ma mai confermate). Il portiere contraccambia mimando il gesto dei soldi, come a dire: 'Siete dei venduti'. Poi torna negli spogliatoi scortato dagli steward e scosso psicologicamente. La partita nel frattempo riprende ma niente: il Bordeaux non sfrutta la manna del cielo della doppia superiorità numerica, probabilmente anche scosso da quanto successo nell'intervallo: risultato finale 0-2. Bordeaux sempre più impotente e sempre più nei bassifondi della classifica, da cui non uscirà più. Sabato sera il triste epilogo: retrocessione in Ligue 2, con la peggiore difesa di tutti e cinque i top campionati europei (91 gol).

Episodio 4: la squadra

La cosa che sorprende è che dietro al nome, già importante e prestigioso di suo, c’è una squadra che tutto poteva essere meno che da ultimo posto. Al netto della difesa catastrofica, il Bordeaux ha in rosa elementi interessanti, come Dilrosun, Amhedhodzic (sebbene in prestito), altri giovani di buon prospetto come Oudin e Adli (che ha già comprato il Milan) o giocatori di una discreta esperienza, come MBaye Niang (messo però fuori rosa per comportamenti non adeguati alla corretta vita da calciatore professionista), Ui-Jo Hwang, Joshua Guilavogui, Laurent Koscielny (andato via a gennaio) e Benoit Costil. Ma non c'è stato niente da fare. E il peggio potrebbe non essere ancora arrivato, perché dalla Francia si mormora che il club abbia i conti sempre più in rosso.

 

 

Sarebbe bello se si trattasse solo di una serie televisiva inventata da qualche produttore. Ma dalle parti di Bordeaux c’è chi piange per un disastro sportivo vero. Dopo la sconfitta subita contro l'OM a gennaio, i tifosi scrissero uno striscione in segno di protesta: "Resterete per sempre quelli che hanno perso contro l'OM dopo 44 anni d'imbattibilità. Non siate quelli che sono retrocessi in Ligue 2". Dopo l'ultima partita casalinga della stagione, giocata due sabati fa, invece, i supporters del Bordeaux, rassegnati e arrabbiati, ne hanno esposto un altro, ben più forte: “Siete la vergogna dei nostri 140 anni di storia”. Questi i titoli di coda.

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