Alessandria 5-1 al Pontedera e sesta vittoria di fila: la rinascita grigia nel segno dei due "Marco"

Nella giornata del "Tutti al Mocca con un Borsalino in testa", l’Alessandria non si è fatta solo bella. Si è fatta bellissima. 5-1 al Pontedera e sesta vittoria consecutiva tra campionato e coppa. La firma è dei due “Marco”: Marcolini e Marconi. Il primo artefice principale della rinascita dei grigi dal momento del suo approdo nel finale di questo 2017, il secondo invece giocatore ritrovato e autore oggi di una tripletta.

Marcolini, tra la rinascita e la chiusura di un cerchio

6 vittorie su 7 partite, con 15 gol messi a segno negli ultimi 5 match di campionato. Sarebbe stato difficile chiedere di più a Michele Marcolini. Parlano i numeri. Arrivato dopo l’esperienza positiva di Santarcangelo, si sta giocando alla grande questa possibilità di sedersi su una panchina così importante per la Serie C. “Fa un po’ strano vedere i grigi in questa posizione di classifica. La realtà ad ora però dice questo, quindi dobbiamo ripartire da qui cercando di risalire la china. Sono convinto che se riusciremo a ritrovare un po’ di serenità, possiamo fare bene. Abbiamo qualità per poter fare una gran bella rincorsa in classifica”, aveva dichiarato l’allenatore al suo arrivo in Piemonte, confermando tutto poi coi fatti. Ora la sua squadra è decima a 24 punti con una Coppa Italia di Serie C tutta da giocare: chi l’avrebbe mai detto dopo un inizio tanto disastroso. “Non so cos’è cambiato ma da parte mia confermo le impressioni di un gruppo voglioso e applicato che aveva tanta voglia di riscattarsi. Un gruppo a cui non piaceva la posizione che occupava in classifica e che quindi aveva voglia di rivalsa. I frutti si sono visti subito”, ha dichiarato l’ex Santarcangelo in sala stampa dopo aver festeggiato con un bicchiere di vin brulè ed un simpatico sketch con tanto di consegna del panettone. “Quando sono arrivato lo stavano già sfornando...”. Dal 21 novembre, giorno del suo arrivo, ad oggi però l’Alessandria ha cambiato volto: “Abbiamo qualità incredibili sia di singoli sia di squadra perché quando giochiamo uniti è un piacere vederci. Speriamo di continuare così. Di frecce nell’arco ne abbiamo tante. La sosta? Non è nè un bene nè un male ma… c’è e dobbiamo accettarla. Ci dà la possibilità di festeggiare coi nostri cari con calma ma noi veniamo da un filotto ed è facile dire che non è il massimo fermarsi ora. Quello che dovevamo fare fino ad ora l’abbiamo fatto al meglio e cercheremo di continuare su questa strada. Vedevo l’Alessandria da fuori e sapevo di cosa si stava parlando. La squadra ha reagito alla grande e quando i giocatori sono in forma è difficile fermarci”. Non solo. Marcolini è riuscito a chiudere un cerchio. Sì, perché anche il papà di Michele, Antonio, ex attaccante, approdò ad Alessandria, seppur per pochi mesi. Papà è stato poco ad Alessandria, ma è stato il primo ad essere contento per la possibilità di allenare una squadra forte”. Il figlio Michele così è diventato il primo allenatore nella storia del club figlio di un ex giocatore. Era il 1975, l’ultimo anno dei grigi in B quando papà Antonio si vestì di grigio. E chissà che questo curioso dato possa rappresentare un segno del destino…

Marconi, il Batman rinato al suo secondo avvento in grigio

Da Michele Marcolini a Michele Marco…ni. Fatto sta che anche l’attaccante grigio classe ’89 sta vivendo una stagione da assoluto protagonista. 8 gol in campionato dopo la tripletta di oggi. Ora l’obiettivo è superare quel record della prima stagione ad Alessandria quando le reti totali a fine stagione furono 10. Di questo passo, non ci metterà ancora molto. Rinato al suo secondo avvento ad Alessandria dopo la breve parentesi di Lecce. La standing ovation al 10’ del secondo tempo al momento della sostituzione ne è la prova eclatante. Sì, ma “non è cambiato nulla, sono sempre lo stesso”, parola del diretto interessato. Non sono una punta da 20 reti a stagione, ma non per falsa modestia, se gioco almeno dieci li segno. Forse anche qualcuno di più". Unica nota negativa della stagione dell’attaccante è quel divieto di riproporre la sua esultanza con la maschera di Batman che nel match contro l’Olbia gli costò l’ammonizione. E una bella ramanzina da parte dell’allora allenatore Stellini: “Se trovo quella maschera gliela taglio!”. Un eccesso giustificato dal fatto che Batman è il mio personaggio preferito, gioco sempre con mio figlio”. Ma di riproporla, non se ne parla. Anche se oggi, a dir la verità, più che una maschera sarebbe calzato a pennello un cappello Borsalino. Il giusto tocco di classe a testimonianza di un’Alessandria sempre più bella, domenica dopo domenica.

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