Solidità e concretezza: Il Granada non sarà una passeggiata per il Napoli
C’è ancora la Spagna nel percorso europeo del Napoli. Diciamolo subito: per un sedicesimo di Europa League, il Granada non è l’avversario dei sogni, ma non è nemmeno la Real Sociedad. Gennaro Gattuso e i suoi saranno obbligati a rimboccarsi le maniche per far valere la propria superiorità.
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Solidità, dentro e fuori dal campo
L’anno scorso, il Granada ha conquistato la prima qualificazione europea della propria storia. Oggi, avendo raccolto 18 punti in 12 gare, gli andalusi sono settimi in Liga con una partita da recuperare, e hanno conquistato un ottimo secondo posto nel girone con AZ, Paok e Omonia Nicosia. Tutto ciò dimostra come le inedite fatiche europee non abbiano destabilizzato il percorso degli spagnoli.
La costanza di rendimento è anche dimostrazione di un progetto serio, che comincia nel luglio 2018 nel segno di Diego Martínez. Appena dopo la vendita della famiglia Pozzo a una nuova proprietà, in tre anni l’allenatore spagnolo ha messo in piedi una solida realtà del calcio iberico partendo dalla seconda divisione. Il suo grande merito è stato dotare la sua squadra di un calcio solido ma piacevole, facendo crescere giovani talenti nel frattempo.
Il Granada, oggi, è una squadra rognosa, antipatica, che ti chiede sempre uno sforzo in più per farsi battere. La base del suo gioco è la solidità difensiva, da lì inizia tutto. Poi, l’ideale per loro è sfruttare la propria rapidità con un gioco diretto e verticale.
Nonostante ciò, grazie a qualche innesto recente — per esempio, la bella sorpresa Luis Milla a centrocampo, figlio del Milla che militò sia nel Barça che nel Real — gli andalusi stanno sviluppando anche un piano B credibile per quando c’è da tenere il pallone.
I migliori giocatori
Un sorso di sangria e un boccone di arepa. Luis Milla pensa a far viaggiare il pallone coi tempi giusti e Roberto Soldado lo mette dentro. Ma, nel mezzo, la creatività parla spagnolo con accento venezuelano: Yangel Herrera (proprietà Manchester City) è un box-to-box con presente e futuro, mentre Darwin Machís è l’ala che può creare superiorità numerica in attacco.
Un Maradona in comune e le vecchie conoscenze
Non tutti sanno che Diego Armando Maradona vestì anche la maglia del Granada... mentre giocava nel Napoli. Era il 16 novembre dell'87 e il Napoli aveva appena ceduto il fratello Lalo agli andalusi. Per sostenere le spese dell'acquisto, il Granada ottenne che Diego e Hugo (il terzo fratello) giocassero un'amichevole con la loro maglia, a Los Carmenes contro il Malmö. Strano ma vero, Diego sulle spalle portò il numero 9 e fu proprio Lalo a vestire la 10.
Non ci sono precedenti fra le due squadre, ma ci sono due vecchie conoscenza del calcio italiano che torneranno a visitare l'ex San Paolo: il già citato Machís e Maxime Gonalons. Il primo giocò senza lasciare traccia nell’Udinese nella stagione 2018/2019. Il secondo, un anno prima, non entrò nel cuore dei tifosi della Roma, ma nel Granada ha trovato la sua dimensione. Nessuno dei due, però, è mai entrato in campo contro il Napoli.
Di Antonio Cefalù