Zaccardo: "Autogol? Ha portato bene. L'Italia gioca sempre per arrivare in fondo"
La nazionale di Luciano Spalletti si prepara all’inizio degli Europei in Germania. Tanti volti nuovi in casa azzurra, che sogna di trionfare come in Inghilterra. Si torna dove l’Italia di Lippi vinse il Mondiale nel 2006: in quella squadra c’era anche Cristian Zaccardo.
"A volte vincono le meno forti sulla carta. Con Spalletti vogliamo un'altra impresa"
Alla domanda sulla chance di difendere il titolo di campione in carica, l'ex difensore risponde: "L'Italia è sempre l'Italia. Quando ci sono queste competizioni l'Italia gioca sempre per arrivare in fondo. Sappiamo che si sono squadre molto competitive come la Francia, l'Inghilterra e tante altre. Il girone non è semplice, però con Spalletti speriamo di fare un'altra impresa anche perché siamo campioni in carica".
Come per il 2006, il gruppo rimane fondamentale, anche senza i fuoriclasse: "A volte contano le star, a volte conta il gruppo. E poi a volte vincono squadre meno forti sulla carta. Io ho avuto la fortuna di aver fatto parte di un gruppo strepitoso formato da tanti top players. In questa Italia ci sono tanti giocatori molto bravi, però, con tutto il rispetto, paragonarli non è neanche giusto. È un'era diversa e ognuno ha le proprie caratteristiche. Siamo italiani e tifiamo tutti per l'Italia dove il paese durante questi tornei si unirà. Non vediamo l'ora, manca poco e io andrò anche in Germania a vedere qualche partita".
"La Germania mi porta bene, speriamo anche all'Italia..."
Zaccardo parla anche del suo passato in Germania, dove ha vestito la maglia del Wolfsburg, vincendo la Bundesliga: "La Germania mi ha portato sempre bene e ho bellissimi ricordi. Ho vinto insieme alla squadra under 21 gli Europei, il campionato tedesco con il Wolfsburg e il Mondiale con l'Italia di Lippi, sempre in Germania. A me questo paese porta bene, speriamo anche all'Italia".
L'autogol contro gli Stati Uniti è stato una macchia del Mondiale perfetto nel 2006, ma Zaccardo lo vede dal lato positivo: "Sicuramente è sempre meglio essere ricordati che non (ride ndr). Le vittorie, le sconfitte, i gol e gli autogol fanno parte del gioco. Purtroppo in una competizione così importante, era meglio farlo in un'altra partita. Però è successo lì e fortunatamente non ha influenzato sul risultato. L'importante è sempre la vittoria finale. Peccato per l'episodio, però fa parte del gioco e l'importante è rialzarsi. Dopo ho fatto tanti gol nella porta giusta. Diciamo che ha portato anche bene perché dopo quell'autogol è entrato Grosso...".
"Partita più emozionante? Quella con la Germania. Calafiori ha tutto"
Sulla partita più emozionante di quel Mondiale, Zaccardo non ha dubbi: "Sicuramente la partita con la Germania è stata la più emozionante e la più bella. È stata una gara aperta e di un'intensità altissima in uno stadio molto caldo, in casa della Germania. Fu un'impresa bellissima e probabilmente la partita più bella. La Francia forse ai punti avrebbe meritato qualcosa di più. Ai rigori noi siamo stati più bravi, freddi e cinici e quindi l'abbiamo portata a casa."
Un pensiero anche su Calafiori e sulle possibili somiglianze: "Per il capello lungo sicuramente (ride ndr). Lui è mancino, io ero destro. Però Riccardo è un bel giocatore e completo. Terzino sinistro, difensore centrale, regista con i piedi buoni, bel fisico, veloce: ha tutto. L'ultima gara con la Juventus ha fatto due gol, uno con lo scavino da trequartista. È un giocatore giovane ma con tantissima potenzialità di fare una carriera importante".
A cura di Alessandro Schiavone
Google Privacy