Dal pallone al pianoforte: chi è Adli, l'artista del Bordeaux che piace al Milan

Da un Adli a un altro. Dopo Amine del Tolosa (sempre corteggiato dai più grandi club europei), ora il Milan ha messo gli occhi su Yacine del Bordeaux (CLICCA QUI per le ultime). Classe 2000, centrocampista dalla trazione offensiva, Adli ai tempi del PSG era considerato uno dei migliori prodotti del settore giovanile. Dal 2019 è a Bordeaux, dov’è diventato la punta di diamante pur non essendo ancora riuscito a imporsi come ci si aspettava. Ma è stato comunque in grado di sedurre club importanti in Europa. Per il Milan ci sarà da battere la concorrenza. 

 

 

Chi è Yacine Adli

 

Alto, gambe slanciate, capelli lunghi, mossi e castani. Centrocampista. Quando era al PSG lo scambiavano per il fratello minore di Rabiot, anche lui cresciuto nel PSG. La somiglianza fisica c’è. Il ruolo quasi: “Ci sono delle similitudini anche nel gioco con Rabiot ma Yacine è più portato a giocare in avanti”, ha raccontato a Eurosport.fr François Rodrigues, suo ex allenatore alle giovanili del PSG. Adli è più incursore: sa essere molto pericoloso negli ultimi trenta metri e si avvicina spesso alla porta. Al Bordeaux ha fatto sia il centrale di centrocampo, sia la mezzala, sia il trequartista: può giocare un po' dovunque e questo lo rende molto utile per i suoi allenatori. Petkovic domenica scorsa l’ha schierato proprio dietro la punta nel suo 4-2-3-1. È lo stesso modulo di Pioli. Potrebbe partire avvantaggiato. Punti di forza: qualità nel passaggio e nel tiro, rapidità di pensiero e capacità di uscire negli spazi stretti. Punto debole: a volte è troppo generoso. Piede preferito: il destro, potente e raffinato. 

 

 

 

L’artista

 

Curiosità personali su Yacine Adli: i suoi idoli sono Zidane e Juninho Pernambucano, da piccolo tifava Lione ed è un grande appassionato di musica. La passione la cultura in generale gliel’ha trasmessa il padre: gli è stato insegnato a leggere da quando ha quattro anni, ha praticato Judo e sa suonare violino e il pianoforte. Su Youtube, oltre alle sue skills in campo, si trovano anche quelle con il piano.

L’elasticità mentale, allenata fin dalla tenera età, gli ha portato i suoi frutti anche a scuola: “Aveva la media del 16”, che in Italia equivale alla media dell’8. E dopo la scuola lo ha dimostrato anche nelle scelte che ha preso con convinzione e serietà senza farsi condizionare troppo. Nel 2019 decide di lasciare Parigi e il PSG per il meno ambizioso Bordeaux: “Non l’ho fatto perché volessi giocare di più, ma perché sapevo che in quella squadra (il PSG, ndr) sarebbe stata dura avere uno spazio”. Qualche mese fa ha pure lanciato la sua associazione: l'"Association Yacine Adli", che ha come obiettivo quello di fornire maggiori opportunità alle ragazze e ai ragazzi di Villejuif, il paese della regione parigina dov'è nato. Educazione, cultura, ecologia, sport e non solo: tutto questo per offrire alle persone della zona un'opportunità in più. 

 

 

Yacine ha 21 anni ma già da diverso tempo ha la Francia che lo osserva aspettando che diventi il grande calciatore che molti si aspettano. Qualcuno anni fa lo aveva chiamato "l'erede di Zidane". Nel 2019 lo ha allenato anche Paulo Sousa, che una volta ne parlò così dopo che si rese protagonista di una doppietta: “Ha tutto per arrivare presto nell’elite del calcio mondiale”. La concorrenza è forte ma il Milan ci vuole provare. La storia insegna: un artista emergente che gioca nel Bordeaux forse è meglio non lasciarselo sfuggire. 

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