Litigate e gol pesanti: Xeka, il mastino di Lille che ha piegato il PSG
Non è la pronuncia di Lino Banfi di Granit Xhaka, il giocatore dell’Arsenal cercato dalla Roma a inizio mercato. È Miguel Angelo da Silva Rocha, detto ‘Xeka’, il centrocampista del Lille dal carattere forte che domenica sera ha piegato il PSG con uno straordinario tiro da fuori imprendibile per Keylor Navas.
Classe 1994, il portoghese sta cercando di convincere Gourvennec, il suo nuovo allenatore, a dargli una chance da titolare nella prossima stagione dopo anni in cui non è mai riuscito a ritagliarsi un posto fisso negli undici titolare del club, a causa anche del suo carattere: mancanza di concentrazione e qualche litigata di troppo lo hanno frenato. Ma quest'anno forse la musica è cambiata: e intanto, se il Lille ha vinto il primo trofeo della stagione, buona parte del merito è suo.
Chi è Xeka
Nato a Rebordosa, a pochi km da Porto. Il soprannome lo ha preso in eredità dal nonno, seguendo una delle classiche tradizioni portoghesi. Nonno Francesco era chiamato Xekinha da piccolo. Quando è cresciuto è diventato Xeka e lo pseudonimo è stato tramandato poi alle future generazioni: “Nel calcio anche Deco e Kakà hanno fatto così: mi va più che bene”, ha raccontato fiero una volta. Il suo sogno di giocare a calcio lo coltiva fin da bambino: nei fogli di scuola che gli fanno compilare, alla casella ‘Cosa vuoi diventare da grande’ risponde con idee chiare: calciatore. Ci riuscirà.
Cresce nel Pacos de Ferreira e a diciassette anni viene comprato dal Valencia. È la prima chiamata importante, arrivata al momento sbagliato: “Ero da solo ed ero troppo giovane. Non ero maturo: poi faceva troppo caldo”. Poi un infortunio di due mesi: al rientro c’è un nuovo allenatore e i due non vanno mai d'accordo. L'esperienza in Spagna finisce poco dopo: Xeka rientra in Portogallo. Conclude il periodo di crescita nel Braga e nel 2017 viene comprato dal Lille: in quattro anni (compreso un prestito di sei mesi al Digione), prende parte a 114 partite ufficiali e segna 6 gol pur non godendo mai di un posto da titolare inamovibile. Spesso segna di testa essendo in grado di capire bene i momenti giusti in cui inserirsi. Altre volte da fuori area, mettendo in mostra tutta la qualità del suo piede destro. Come domenica sera, quando il tiro da fuori area è valso un titolo. E forse anche il posto da titolare nella prossima stagione.
La lite con Galtier e la rissa con Tiago Djaló
È un centrocampista a cui un allenatore affida un compito essenziale: fare legna e far trasformare l’azione da difensiva in offensiva. Il DNA di Xeka è quello: è un centrocampista moderno dotato di una ottima tecnica individuale che gli consente di lanciare i suoi compagni. Ma è anche un leone a centrocampo. E non solo. Il suo carattere qualche volta lo porta oltre il limite: nella scorsa primavera litigò in maniera molto accesa con Galtier, rimproverando al suo (ormai ex) allenatore un minutaggio troppo basso. “Comportamento inappropriato e fuori luogo”, dirà coach Galtier che lo terrà a casa e non lo convocherà nella trasferta di Parigi decisiva per la vittoria finale del titolo (il Lille, anche in quell’occasione, batterà il PSG 1-0).
Pochi giorni fa poi un altro litigio con un compagno di squadra. Stavolta non solo parole: durante l’amichevole estiva contro il Courtrai, a fine primo tempo Xeka e Tiago Djaló sono protagonisti di una brutta scena pochi secondi dopo il fischio di fine primo tempo. Il giovane ex Milan si precipita verso il suo compagno, spingendolo. Si scatena una minirissa brutta da vedere. Verranno espulsi entrambi. Poi, le scuse: “Djaló deve essersi sentito offeso quando l’ho ripreso per un errore, senza mai mancargli di rispetto. Mi ha aggredito e ho cercato di difendermi. Mi scuso con i tifosi”, scriverà su Instagram. Poi è arrivata la multa della federazione calcistica francese: due giornate a Djaló e una a Xeka. Entrambi salteranno l’esordio in Ligue 1 il prossimo weekend quando il Lille, campione in carica, giocherà contro il Metz.
Duro in campo e quando lo ritiene opportuno anche fuori. Xeka è pronto a prendersi un posto da titolare e a lottare a centrocampo come un leone. Anzi, come un vero mastino, che rispecchia alla perfezione il soprannome dei giocatori del Lille: i dogues ('mastini' in francese, appunto). Intanto, il PSG di Pochettino lo ha mandato ko lui. Gran gol da fuori, MVP del match e Supercoppa alzata (la prima nella storia del Lille). Dopo una preparazione estiva on fire, culminata con l’eurogol di domenica, il messaggio di Xeka alle contendenti in vista della prossima stagione è chiaro: quest'anno vuole essere protagonista. Meglio mettersi in guardia.
Google Privacy