Cadere per rialzarsi, la favola di Cyprien: la sorpresa sotto l'albero del Parma
"Chi desidera vedere l’arcobaleno, deve imparare ad amare la pioggia". Di momenti burrascosi e difficili nella vita e in carriera ne ha dovuti superare tanti Wylen Cyprien, ma ora il cielo è po' più chiaro e limpido, soprattutto dopo la rete contro la Ternana, la prima in Italia e con la maglia del Parma. Dall'infanzia fino agli infortuni nel calcio con un unico filo conduttore: cadere per rialzarsi, sempre. Ormai è diventato un mantra. Più forte di tutto, poche parole e l'unica dimostrazione è nei fatti. Dalla Guadalupa alla Francia e poi l'Italia, il centrocampista è la sorpresa sotto l'albero di Natale del Parma, dopo un inizio di stagione da separato in casa.
Cyprien, la nouvelle vie a... Parma
La nouvelle vie. Tradotto: la nuova vita. Quella di Cyprien è a Parma. Sì, perché dopo la breve parentesi nel 2020 - 13 presenze e tanti tormenti fisici - è tornato in Emilia dopo due prestiti (Nantes e Sion) ed è rimasto nel mercato estivo nonostante fosse stato inserito nella lista dei fuori rosa. Nessun problema perché lui lavora, si allena (lo fa con la Primavera) e attende una chiamata. Difficile, a tratti impossibile, ma mai mollare. Perché il telefona squilla e la voce dall'altra parte è quella di Pecchia: "Oggi ti alleni con noi". Potrebbe essere andata così la conversazione.
Rapida, con poche parole e pochi fronzoli ma con un carico di emozioni importanti. Poi l'occasione arriva in Coppa Italia contro la Fiorentina, due mesi dopo il reintrego: 90' giocati a buoni livelli e i complimenti dell'allenatore: "Mi ha sorpreso, è arrivato in crescendo nella seconda parte, sarà un calciatore che è dentro al gruppo. E darà un contributo alla squadra". Detto, fatto. Appena 10' a Cosenza e poi l'ingresso nella ripresa contro la Ternana. Pochi minuti per farsi notare. Pallone sul destro, tiro verso la porta e gol. Bellissima l'esultanza, come gli applausi di tutto il Tardini, con l'abbraccio di tutta la panchina per sentirsi, di nuovo, dentro al gruppo. E' riuscito a scrollarsi di dosso un periodo difficile, non il più complicato, ma ancora una volta ha avuto la forza di rialzarsi e pensare che lui nel calcio è arrivato quasi per caso.
La famiglia, il basket e quel provino inaspettato
A Les Abymes, in Guadalupa, dov'è nato i suoi primi sport sono stati basket e pallamano. Del calcio non ne ha mai voluto sapere, ma alla fine è stato un pallone a salvarlo e portarlo a vivere in Francia assieme alla famiglia. Lì nei sobborghi di Parigi è facile perdersi tra compagnie difficili, non per Wylen, perché i genitori hanno saputo insegnargli valori importanti e l'hanno fatto avvicinare allo sport e alla scuola. Il calcio gli ha svoltato poi la vita. Perché il pallone gli ha accesso i riflettori di una nuova strada anche se tutto è arrivato quasi per caso. Allo stadio Louis Lumiere lui è andato per assistere a una partita di amici, ma mancava uno e quindi è toccato lui. Ottime le impressioni tanto da convincere l'allenatore a consigliarli di fare un provino. E così per caso gli è cambiato tutto.
Gli inizi al Paris Fc poi la crescita a Lens, prima di ricevere la chimata del Nizza. In rossonero ha trovato i preziosi consigli di Patrick Vieira e ha fatto subito parlare il campo. 94 presenze e 21 gol in quattro anni per il centrocampista: doti tecniche importanti, bravo a inserirsi e con il vizietto del gol. Tutte caratteristiche che hanno fatto drizzare le orecchie al Parma. Nel mezzo un infortunio grave, la rottura del crociato, da cui è riuscito a rialzarsi, ancora una volta. Un mantra che, ancora oggi, porta con sé: cadere per rialzarsi, più forte. Dalla Guadalupa, come Lillian Thuram (per rendere ancor più particolare e curiosa la sua storia), al Parma: a pochi giorni dal Natale il gol alla Ternana. La favola di Wylan Cyprien.
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