Wenger: "Mondiale ogni due anni? I club ne beneficerebbero"
La Coppa del Mondo ogni due anni potrebbe essere una possibilità nel prossimo futuro. Per la prima volta a fine maggio è stato oggetto di discussione in assemblea: resta da vedere se l’intento della Fifa troverà applicazione.
Il responsabile dello sviluppo mondiale del calcio della Fifa Arsene Wenger, ha parlato di questa possibilità: “Fino al 2024, il calendario internazionale rimarrà invariato poiché è stato fissato per un po', ma da quel momento in poi ci sono opportunità per cambiare le cose”, dice a L'Equipe.
“La divisione tra calcio di club e nazionali deve essere fatta con maggiore attenzione. Quindi meno frequente il calcio internazionale durante l'anno, ma ogni volta per un periodo più lungo”, l’idea dell’ex allenatore dell’Arsenal.
Da qui parte l’idea del Mondiale ogni due anni: “La grande idea è di raggruppare inizialmente le qualificazioni in due finestre internazionali, in ottobre e marzo. Ciò fornisce più chiarezza per i club e meno problemi per le nazionali. Dopodiché, in linea di principio, dovrebbe potersi svolgere un torneo importante alla fine di ogni stagione: un Mondiale o un Europeo”.
"Nessun intento finanziario della Fifa"
Wenger, poi, precisa che dietro non c’è alcun fine economico da parte della Fifa: “L'idea è davvero quella di migliorare la qualità del calcio e delle competizioni. Non c'è alcun intento finanziario dietro, soprattutto perché la FIFA ridistribuisce i soldi. Per i calciatori ci sarà un periodo di riposo obbligatorio dopo ogni fase finale di un Mondiale o di un Campionato Europeo, credo circa 25 giorni”.
"L'idea non sarà accolta finché non sarà spiegata"
Infine spiega la ratio di questa riforma: “Oggi ci sono 24 partite di qualificazione per 55 paesi per l'Europeo, quasi il 50 per cento, e generano poco entusiasmo. Il pubblico del calcio non vuole che le qualifiche richiedano un anno e mezzo. Possiamo concentrarli in quattro o cinque settimane. E i club hanno tutto da guadagnare da questo dato che avrebbero i loro giocatori con sé per sette mesi.
Molti calciatori come Ronaldo, Kakà, Javier Mascherano e Gary Lineker sono favorevoli. All'inizio è un'idea che non sarà accolta finché non l'avrai spiegata”, conclude Arsene Wenger.
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