Walcott is back, 14 anni e 339 giorni dopo ancora in gol per il Southampton

“Felt like I was 16 again” ha scritto Theo Walcott appena un mese fa alla sua seconda prima volta in campo con il Southampton. Adesso, 14 anni e 339 giorni dopo il suo ultimo gol in Premier con i Saints, Theo ritrova la rete (quella del momentaneo  vantaggio) , una felicità strozzata dal gol del pari di Pedro Neto (1-1 il finale). L’ultima volta lo scenario era il St. Mary, lo stadio del Southampton, e l’avversario il Luton. Questa volta il Molineux, campo del Wolverhampton. Quando segnò al Luton Theo era un ragazzino di appena 16 anni, ora è un uomo di 31.

CESSIONE DA RECORD

Nato e cresciuto con l’amore del Liverpool inculcatogli dal padre, muove i primi passi alla Swindon Town e si forma al Southampton, dove entra quando ha appena 11 anni. Nel 2005 l’esplosione in prima squadra. “In tutti gli anni in cui ho giocato non c’è mai stato niente che abbia visto su un campo di allenamento che mi togliesse il respiro, ma stava facendo cose sul campo che mi hanno fatto alzare e dire ‘Wow’”, parola di Matt Le Tissier, uno che nei Saints ha scritto pagine importanti di storia. Due settimane dopo Walcott è sulla bocca di tutti e viene anche convocato in nazionale, divenendone il più giovane esordiente della storia. Theo è già una stella. All’epoca c’era un club che in Inghilterra non si faceva sfuggire giovani talentuosi. Così a gennaio 2006 passa ai Gunners di Arsene Wenger per 7 milioni di sterline, cifra esagerata per gli standard dell’epoca.

INFORTUNI

Lo spazio però è poco agli inizi e con il passare del tempo la stampa inglese inizia anche a dare addosso al manager dell’Arsenal. Theo quando entra è devastante, perché non lanciarlo mai titolare? “Ha il record di 40 metri. Penso che siano 4,72 secondi o qualcosa del genere. Certamente Theo avrebbe potuto essere un corridore di 100 metri. Lo inserisco a partita in corso perché spezza in due le difese. Non fa molti gol, ma se capite di calcio vedete come cambia la squadra prima e dopo di lui” la risposta di Wenger. Alla fine con i Gunners non se l’è cavata male, anzi: 398 presenze, 108 gol e 78 assist, ma soprattutto 3 FA Cup e 3 Community Shield. E allora perché a 31 è tornato nei Saints? Il fisico. Nei 12 anni di Arsenal ha avuto 15 infortuni di natura diversa, tra cui la rottura del crociato che gli fece perdere la stagione 2013/14.

RITORNO

Nell’estate 2018 Walcott cambia maglia e passa all’Everton. Lui innamorato del Liverpool a tal punto da “tenere sveglio il quartiere” quando il Liverpool vinse la Champions nel 2005. E infatti tra i Toffees non sboccia l’amore, nonostante il grandissimo impegno per provare a far tornare grande l’Everton. In estate Carletto Ancelotti lo boccia e Theo decide di tornare nella sua madre calcistica. Dal suo arrivo i Saints non hanno mai perso e sono a -3 dalla vetta. Soprattutto sono 7 gare senza sconfitte e soltanto nel 2013 fecero meglio, quando il record di imbattibilità fu di 8 gare. Theo è tornato.

Di Roberto Ugliono

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