Viviano: “Orgoglioso che l’Inter abbia pensato a me, ora non vedo l’ora di tornare a giocare. E quando smetto...”

Le magliette all'asta per dare un contributo agli ospedali impegnati nella lotta al Coronavirus, la voglia di tornare tra i pali e quella, una volta appesi i guantoni, di sedersi in panchina. E poi l’amore per la sua Fiorentina, gli anni di Genova, il cerchio da chiudere a Brescia e la maglia dell’Inter per due volte accarezzata. Emiliano Viviano si racconta così a Casa Di Marzio, partendo dal momento attuale e dalla sua voglia di ripartire.

“Sono a casa come dobbiamo stare tutti, ma la voglia di tornare in campo è tanta: - per l’ex portiere, tra le altre di Sampdoria, Brescia e Fiorentina, ancora di più dopo la risoluzione del contratto con lo Sporting Lisbona di fine 2019 e l’attesa di una nuova avventura - sono alle prese tutto il giorno con i compiti dei miei bambini. Più dura allenarsi tutti i giorni o fargli da professore? Il piccolo fa la terza, la grande la quinta: il periodo peggiore dal punto di vista della gestione lo abbiamo passato, - sorride - e poi studiare mi piaceva”. Anche se “non amavo stare troppo sui libri, pensa che mi sono fermato a metà dell’ultimo anno di Ragioneria. Avevo iniziato col Brescia a comportarmi da professionista e non riuscivo più a frequentare, ma non si sa mai un giorno potrei finire”.

Con la Onlus ARENBÌ stiamo organizzando un’asta benefica con un pò di maglie mie scambiate negli anni e un pò di quelle che ho chiesto ai colleghi: Zapata, il Papu, Candreva e Immobile. La 22 di Borriello alla Roma e tante altre. Il ricavato dell’asta andrà ad aiutare gli ospedali della zona nella lotta al Coronavirus”. Per contribuire a vincere tutto insieme la partita più importante.

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