Vitoria-Bahia e quella rima con follia: rissa e gara chiusa in anticipo per troppe espulsioni. E nel 1988 andò anche peggio...
Partite dai particolari episodi...e dove trovarle. In un mondo calcistico girato decisamente al contrario rispetto al solito, quantomeno in occasione del derby brasiliano tra Vitoria e Bahia, un mix tra ingenuità e nervosismo ha portato a scenari difficilmente immaginabili anche in un mondo del pallone immaginario, con ogni appassionato di calcio costretto tuttavia a fronteggiare una situazione ai limiti dell'incredibile.
Luogo del misfatto: Estadio Barradão. Momento topico, con un calcio di rigore assegnato alla squadra ieri in trasferta sull'1-0 in favore degli uomini di Vagner Mancini, e penalty calciato sotto la curva dei tifosi di casa: a incaricarsene è Vinicius, con la chance di pareggiare lo svantaggio subito con il gol di Denilson. Fernando spiazzato, gol del pari e, da quel momento, la fine anticipata della gara: balletto provocatorio davanti al tifo avversario, con qualche parola rivolta ai supporter, e reazione della squadra di casa furente, capace di dare il via ad una rissa senza precedenti.
Prima la rabbia del portiere battuto: poi, come in una catena, quella di buona parte dei 22 giocatori in campo. Spintoni, pugni e scene che mai su un campo di calcio dovrebbero accadere, capaci di portare ad una serie di sanzioni incredibili: altro che vecchia battaglia di Norimberga, nel Mondiale 2006, con Olanda e Portogallo protagoniste, nella fiera del nervosismo, di ben 4 cartellini rossi e 16 gialli sventolati contro. Perchè il derby di ieri ha visto costretto l'arbitro, e non per la prima volta nella stessa stracittadina, a chiudere il match in anticipo per numero di espulsioni: sette in occasione della rissa e due qualche minuto più tardi, con la follia finale di Bruno Bispo, ammonito per la seconda volta dopo aver calciato lontano un pallone post ennesima espulsione, stavolta ai danni di Uillian, a concludere l'opera. Numero di calciatori in campo insufficiente (a quota 6) per il Vitoria, impossibilità di terminare la gara e triplice fischio anticipato al 79', per un derby confermatosi, dopo la guerra del 1988, sempre, fortemente oltre i limiti del caldo.
Si deve tornare indietro di 30 anni esatti, infatti, per trovare un esito ancor peggiore: l'allora arbitro Boschilia, infatti, chiuse il clasico statale (a stadio di casa invertito) sventolando ben 20 cartellini rossi. Roba da record negativo, insomma, che ha rivisto un'antica rivalità riaccendersi, oltre ogni limite, anche ieri. In quello che uno spot per il calcio, davvero, non può mai esserlo: mondo girato al contrario in una domenica da codice rosso e, il prima possibile, da dimenticare. Quando Vitoria e Bahia, al di là di ogni accento, fanno rima con follia.