Getafe, Villar: "Alla Roma andava tutto bene finché è arrivata una persona"

Dopo sei mesi alla Sampdoria, Gonzalo Villar è tornato a Madrid per giocare nel Getafe, club in cui aveva giocato anche nella scorsa stagione. 

 

 

“Sono tornato perché quando ero andato via avevo la sensazione che non avevo potuto dimostrare il mio valore al 100%, lo scorso anno sono arrivato in un momento in cui la squadra stava molto bene e non dovevo giocare solo perché arrivavo dalla Roma: il posto me lo dovevo guadagnare sul campo e siccome stavano giocando bene non aveva molto senso cambiare. Quando c’è stata la possibilità di tornare non ci ho pensato due volte. Ho detto al mio agente di chiudere l’operazione e io ho spinto molto. Ringrazio molto il club perché mi hanno accolto con tanto affetto”, così il centrocampista all'emittente spagnola COPE.

 

 

Villar è tornato anche sull'esperienza alla Roma: "Sono andato alla Roma e andava tutto in maniera fenomenale fino a che è arrivata una persona che tutti sappiamo chi è. Preferisco non dire nulla di lui. In quel momento si è rotto il mio rapporto con la Roma. Alla fine si è creata una situazione un po’ difficile dal punto di vista personale e per quanto riguarda la fiducia. Il Getafe lo scorso anno mi ha un po’aiutato e ora un’altra volta. Credo davvero che questo sia il mio posto". Villar è un murciano come Pedro Leon, ex giocatore del Getafe che al Real Madrid aveva avuto dei problemi con Mourinho: "Non gli piacciono i murciani come te e Pedro Leon? Ne abbiamo parlato e siamo entrambi d’accordo su questo sfortunatamente”.

Il classe 1997 ritroverà anche l'ex compagno alla Roma, Borja Mayoral: "Lo spogliatoio è una famiglia che già conoscevo. Borja è più di un amico, sono contento di ritrovarlo. Lo scorso anno gli ho fatto un assist, quest’anno spero molti di più". Sul calendario difficile degli Azulones con Barcellona, Atletico, Rayo e Betis nelle prossime quattro giornate: "Non vedo il motivo perché non possiamo vincere. Nelle prossime quattro partite affrontiamo avversari difficili. Contro il Barcellona al Camp Nou proveremo a vincere, non possiamo andare lì con la mentalità di aver già perso. Io non ragiono cosi: il calcio è molto più equilibrato, dobbiamo allenarci tutta la settimana con l’idea di andare al Camp Nou e fare del nostro meglio".

 "Alla Sampdoria ho trovato le condizioni più difficili della mia carriera"

 

Sulle condizioni del trasferimento, con il riscatto in caso di salvezza del Getafe: "Sì, è così. C’è anche una percentuale legata ai minuti. La mia idea era venire qui a titolo definitivo, voglio rimanere qui
per tanti anni. L’importante è che la squadra si salvi, non mi importa se il trasferimento non sarà automatico, ma voglio restare qui tanti anni. Volevo venire al Getafe non per un motivo economico, ma per la famiglia che c’è qui. Ho avuto fortuna a tornare". Sull'esperienza alla Sampdoria: "Una situazione abbastanza complicata. Ho giocato abbastanza, ma la situazione economica è difficile: stipendi arretrati da mesi, non c’erano soldi, neanche per il campo d’allenamento. Le condizioni erano molto difficili, le peggiori che ho vissuto da quando sono un professionista. Ringrazio comunque il club per avermi accolto in questi mesi e spero che facciano un miracolo e ottengano la salvezza".

 

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