Vieri: "In Italia vincerà ancora la Juventus. Donnarumma? Restando al Milan ha fatto la scelta giusta"

Uomo social e tra i più seguiti dagli amanti del calcio e non, si divide tra video in diretta e Instagram stories: “Siamo carichi. L’organizzazione della Bobo Summer Cup, che a breve prenderà il via, è stato un lungo percorso. Sono molto contento perché potremo portare sulla sabbia del Fantini Club di Cervia tanto divertimento e tanti personaggi del mondo del calcio e non solo che si uniranno a tutti i presenti per giocare, ridere e, anche, fare del bene a chi è stato colpito dal terremoto e per questo merita l’a etto concreto di tutti noi, dichiara Christian Vieri al Corriere dello Sport”.


Sul calciomercato: “E’ noiosissimo. Ormai da qualche anno, purtroppo, in Italia non si assiste più a grandi operazioni come in passato. Che Serie A sta nascendo? “Ho il timore che il livello non potrà che rimanere invariato. La Juve la farà nuovamente da padrona e le altre inseguiranno. Certo, siamo solo a inizio luglio e c’è il margine per fare ottimi acquisti e provare a colmare il gap con i bianconeri: staremo a vedere ma, come dicevo, temo non ci saranno grandissime emozioni”. Sei scudetti di fila per la Juve, ma niente Champions: una maledizione: “Sinceramente la vedo in maniera diversa. La Juve è una grande società e per arrivare due volte in tre anni in finale significa che sei una grande squadra. Poi, ci vuole anche un pizzico di fortuna, e la Juve ha preso le due squadre più forti del momento. Credo che esserci arrivati sia già un ottimo risultato e un ottimo punto di partenza per migliorarsi ancora”. Sull’Inter cinese: “Dovrà lavorare molto sul mercato e provare ad acquistare giocatori importanti capaci di fare la differenza, ma di sicuro le basi, soprattutto economiche, sembrano essere solide e concrete. E questo è già un ottimo punto di partenza per guardare al futuro con fiducia. Forse non potrà fin da subito essere lì a contendere il primato, ma nel giro di breve credo potrà tornare ad essere l’Inter che tutti ricordiamo”.

Sul Napoli: “Può migliorare ancora. Non credo cambierà di molto. Devono fare il salto di qualità necessario per competere e ambire alla vetta. E’ un’ottima squadra che gioca bene e fa divertire. Forse le manca quella giusta dose di cinismo e di continuità: se le acquisisce, può fare davvero la di erenza”. La Roma senza Totti: “Non riesco ad immaginarla. Si fa fatica. E senza il 10 in campo sarà un’altra Roma. Il tempo passa e prima o poi smettiamo tutti, ma è chiaro che la prima stagione segnerà una svolta epocale che non potremo ignorare o non notare».

La campagna acquisti del Milian: “In merito alla sponda Milan ho qualche dubbio in più. Hanno preso un buon centravanti, Andrè Silva, che mi piace, ma non vedo i top player indispensabili per arrivare e restare lassù. E’ chiaro che la società fa ciò che può e ciò che le finanze le permettono, per cui è necessario concedere loro il tempo di insediarsi, prendere coscienza e dimestichezza con un brand glorioso come quello del Milan, ma per vincere servono i campioni”.

Sui talenti presenti in Italia: “Sono tutti dei buoni giocatori che possono migliorare molto con l’esperienza e con l’aiuto dei più esperti. Ritengo ci sia un’ottima base rispetto al passato dove la mancanza di un vero e proprio ricambio generazionale ci aveva forse un po’ troppo limitato. E poi un pensiero va al mio amico Di Biagio che ha fatto un ottimo Europeo, ma soprattutto ha insegnato calcio ai giovani e gettato le basi per la loro crescita”. Cinque giovani italiani che rappresenteranno il futuro azzurro: “Nomi non ne faccio. L’Under 20 e 21 hanno dei buoni giocatori. Poi, per diventare grande e fare il salto di qualità devi giocare nelle grandi squadre e nei grandi stadi. Da cinque-dieci assistiamo all’esplosione di giovani promettenti e questo significa che è stato fatto un buon lavoro di programmazione”.

Sul centravanti più simile a lui: “Non ce ne sono. Non ci sono mancini come me. E poi credo non abbia molto senso andare a caccia di paragoni che non servono a nessuno. Ognuno ha il suo stile di gioco e credo ci siano tanti ottimi talenti. Belotti, per esempio, mi piace molto. Deve essere un belva. Deve fare come Pulici: lotta e battaglia col cuore. Se pretendiamo che alzi la testa per impostare, fare la giocata o altro, perderemo molto del suo grande talento”. Classifica dei primi 5 attaccanti in Italia: “Higuain, il più completo, Belotti, Dzeko che l’anno scorso ha fatto un grande campionato, Icardi che deve però imparare a giocare più per la squadra e Immobile. Poi, personalmente, apprezzo moltissimo Mertens: non sai mai dove sta e poi c’è, ha dei colpi che fanno davvero impallidire”.

Il difensore che lo ha fatto soffrire di più: “Tutti. Ho preso scarpate e botte da tutti (ride). Maldini era forse il più forte contro cui ho giocato”. I cinque allenatori più forti oggi al mondo: “Ancelotti, Zidane, Mourinho, Conte, Guardiola”. I cinque allenatori di sempre: “Capello, Lippi, Mourinho, Ferguson, Sacchi. Io allenatore? Non ci ho mai pensato”.

Sono sempre meno le bandiere nel mondo del calcio: “Comprendo il sentimento del tifoso e, a volte, con gli atteggiamenti con cui alcuni calciatori ostentano assoluta ed incondizionata fedeltà non si fa altro che esasperare questi sentimenti, ma non bisogna mai dimenticare che si tratta di business. E non è una frase fatta: sono convinto che molti di noi, ricevendo un’offerta di lavoro estremamente vantaggiosa, la prenderebbero in considerazione e probabilmente saluterebbero colleghi, azienda e capi per fare rotta verso una nuova realtà. Per quale strano motivo questo non è consentito al calciatore?”.

Donnarumma alla ne è rimasto al Milan: “Ha fatto la scelta giusta. Ci ha messo troppo tempo a farla. A 18 anni, con tutta la carriera davanti, avrei sposato con maggiore rapidità la società che mi ha fatto esordire e che in questo momento ha bisogno di avere dei punti fermi. E’ lui l’erede di Bu on? Buffon è unico. Niente prima di lui. Se Donnarumma sarà il suo erede lo dovrà dimostrare nei prossimi vent’anni e non sarà semplice”. Buffon l’ultimo superstite della generazione di Vieri: “Gigi tiene botta anche se inizia ad essere un mohicano con qualche pelo bianco sulla barbetta. Sarà per questo che ogni tanto si rade… (ride). Gigi è un amico. Un portiere fenomenale che continua a stupire e a meritare il grande rispetto che tutti abbiamo per lui”.

Bernardeschi vuole lasciare Firenze: “ Per crescere bisogna giocare in grandi società e in grandi stadi. La Fiorentina è certamente una società gloriosa, ma ultimamente non ha più raggiunto determinati livelli. Probabilmente per Bernardeschi è la scelta giusta”. Poi su Cassano: “Non saprei se ha ancora qualcosa da dare. Dipenderà da lui. Serve voglia di allenarsi, di fare sacrifici, di mettersi a disposizione del gruppo e dei compagni. Se tutto questo ci sarà, Antonio potrà ancora una volta fare la differenza”.

Gli amici di Vieri nel mondo del calcio: “Inzaghi, Lippi, Bombardini, Ronaldo”. Alla carriera di Vieri manca quel Mondiale del 2006: “Non ho rimpianti. Non ne ho mai avuti caratterialmente. Né in merito alla mia carriera, né nella vita privata». Il ricordo più bello a distanza di anni? Le vittorie. Tutte. Nessuna esclusa…”

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