Vicenza, il presidente Pastorelli chiarisce: "Quattro milioni di euro a fondo perduto. Futuro? Io ci sarò"

Ad inizio anno la voglia di creare qualcosa di grande, con ambizione. Poi le difficoltà di una stagione, di un campionato di B tutt'altro che prevedibile. Fino alla retrocessione in Lega Pro, totalmente inattesa. Incubo Vicenza. E adesso parla il suo presidente Alfredo Pastorelli, che inizia il comunicato così: "Ho deciso di scrivere un comunicato, dove vorrei precisare molti aspetti che sono stati trattati incautamente e senza alcun fondamento, attraverso i media in questi ultimi giorni. Ma prima di tutto, voglio esprimere il mio profondo dispiacere e rammarico per un risultato sportivo che non siamo riusciti ad ottenere. Mi dispiace, in particolare, per i tifosi, che ci hanno sostenuto in ogni istante e non hanno mai fatto mancare il loro appoggio; mi dispiace per la città e per tutti coloro che portano questi colori nel cuore. Mi dispiace, inoltre, di essere stato additato come l’unico colpevole di questa retrocessione. Ora, però, è arrivato il momento di dire la verità su quanto accaduto e alcune precisazioni sono doverose in tal senso. Facile puntare il dito e criticare, quando una stagione si chiude con un risultato sportivo negativo. Tutto quanto sto sostenendo in queste righe è comprovato oggettivamente da fatti e da documenti. Il mio impegno, a fondo perduto, è stato di circa 4 milioni di euro, oltre a operazioni di acquisizioni di crediti che sono servite a sanare l’inadempimento dei soci e da questi espressamente autorizzate. Oggi, pertanto, si può essere etichettati come un presidente dai mille aspetti negativi, ma la realtà dice che chi ha voluto bene al Vicenza Calcio è il sottoscritto, non facendolo attraverso parole sui giornali, ma con fatti concreti. Forse questo mio modo di operare ha scatenato le invidie e le ire di alcuni, gli stessi che si sono adoperati a criticare sempre a prescindere il sottoscritto, senza la minima cognizione di causa. E questo, oltre che addolorarmi, è il sintomo che ho cercato di sradicare inefficienze e clientelismi, che in un’azienda normale, gestita in modo prudente e sano, non possono esistere. Adesso il 100% dei soci di Vi.Fin. sono chiamati pro quota a decidere il destino del Club: l’unica certezza per il futuro è che il sottoscritto c’è stato, c’è e, soprattutto, ci sarà per il bene del Vicenza Calcio".

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