Vialli e la lotta al tumore: "Voglio portare le mie figlie all'altare"
Sconfiggere la malattia e continuare a sorridere. Gianluca Vialli di gol ne ha fatti tanti, adesso però è alle prese con l'avversario più duro. Il racconto al Corriere della Sera ha fatto il giro del mondo, con testimonianze di affetto giunte da ogni angolo del mondo. Dal Chelsea alla curva della Sampdoria, nessuno si è dimenticato di lui, anzi.
"Sembra strano e faccio fatica a dirlo, ma l'esperienza del tumore mi ha aiutato a diventare una persona migliore - ha raccontato Gianluca ospite da Fazio a "Che tempo che fa" - tutti credono che io abbia affrontato tutto questo con coraggio, ma la verità è che me la sono fatta addosso molto spesso. Vivere la malattia ti aiuta a vedere tutto sotto un'altra prospettiva, dai più valore alle cose, alla famiglia, devi prenderti cura di te stesso".
Poi ancora: "Tutto è successo in maniera improvvisa. Ho affrontato questa malattia con lo stesso spirito che avevo da calciatore, questo mi ha aiutato molto. Da subito mi sono posto degli obiettivi a lunga scadenza: non morire prima dei miei genitori e portare le mie figlie all'altare quando si sposeranno. Poi mi sono dato invece degli obiettivi a breve scadenza: l'operazione, la degenza, la chemio, la radio e infine andare di nuovo in vacanza in Sardegna con un fisico da far vedere".
Chiosa finale sulle testimonianze di affetto da parte dei tifosi di tutta Italia e non solo: "Sono passati tanti anni da quando giocavo, ma si ricordano ancora di me. E' stato bellissimo e commovente". Una parentesi anche su Mancini, suo fratello del gol alla Sampdoria e da qualche mese sulla panchina dell'Italia: "Lo vedo molto bene - ha concluso Vialli - sta rigenerando tutto l'ambiente, ho visto passi avanti nelle ultime partite dell’Italia, forse gli manca un attaccante".