Zanetti: "Giusta la contestazione: non stiamo dimostrando di meritare la Serie A"

Sconfitta pesantissima per il Venezia.

I veneti, contestati dai tifosi a fine partita, crollano in casa nello scontro diretto contro la Sampdoria. La tensione si è trasformata in nervosismo, sfociato nell'espulsione di Henry e nella rabbia di Paolo Zanetti. Che non nasconde la delusione ai microfoni di Sky. 

"Le contestazioni sono giuste" ha esordito l'allenatore. "Oggi il pubblico è venuto con grande entusiasmo e noi abbiamo fatto una prestazione scadente anche dal punto di vista tecnico. A questi livelli non si possono regalare certi gol. Diventa una salita troppo dura da riprendere poi, anche perché siamo in uno stato mentale molto particolare. Purtroppo abbiamo la capacità di distruggere in un attimo tutto quello che prepariamo. La responsabilità degli errori è mia: non stiamo dimostrando di meritare la categoria".

"Quando fischia l'arbitro subentra la paura e dimentichiamo tutto"

 

"Il nostro unico perno in regia è Antonio Vacca ma spesso è infortunato. Ho puntato su altre caratteristiche, su giocatori come Nani e Aramu" ha dichiarato Zanetti. "Il nostro potenziale offensivo oggi c'era tutto perché bisognava fare di tutto per vincere. In questo momento siamo poco incisivi, è un discorso che va oltre il numero di attaccanti che uno mette in campo. Io sto lavorando giorno e notte per spingere questi ragazzi e continuerò a farlo. Cerchiamo di preparare le partite con grande carica e rabbia, poi al fischio dell'arbitro subentra un fattore che ci distrugge: la paura. E quando giochiamo con paura non abbiamo l'esperienza per gestirla". 

Era nell'aria da diversi minuti l'espulsione di Henry (qui il racconto): "L'arbitro ci aveva avvisato. Io mi ero raccomandato di calmarsi perché per noi è un giocatore importante. Questo nervosismo è figlio della situazione che stiamo vivendo, io mi sono incazzato per dare un segnale a lui ma niente di più".

"Stiamo lavorando per alzare il nostro livello medio ma è arrivato il momento di farlo, altrimenti fra 2 mesi non saremo qui a parlare di Serie A. Dopo tre quarti di campionato i valori devono uscire. Per vincere le partite bisogna fare gol. Se aggiungiamo che i gol agli altri li regaliamo noi è normale che si vada incontro a difficoltà" ha concluso l'allenatore.

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