Venezia-Salernitana, Tacopina: "Così è difficile fare calcio in Italia"

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Due anni a rincorrerla e altri due a viverla, fino ad oggi: il Venezia retrocede dalla Serie B nel modo più impensabile solo qualche settimana fa. "Non è facile esprimere le emozioni che sto provando in questo momento" ha parlato il presidente degli arancioneroverdi Joe Tacopina al termine del ko ai rigori contro la Salernitana. "Sono sicuramente molto arrabbiato ma anche disgustato per quello che sta succedendo attorno a noi".

I playout conquistati sul campo, la salvezza prima consegnata e poi tolta dai tribunali che stabiliscono, a distanza di settimane, che lo spareggio tra Venezia e Salernitana si sarebbe dovuto giocare. "Come voi tutti sapete, un mese fa abbiamo ricevuto una lettera in cui il presidente della Lega di Serie B diceva che il Venezia era salvo", ribadisce Tacopina. "Sono dieci anni che vivo nel mondo del calcio italiano. Lo amo, però è chiaro che è per vicende come queste se l'Italia non attira nuovi investitori".

Una criticità che coinvolge direttamente il club arancioneroverde, alla ricerca di nuove figure che sposino il progetto Venezia. Dal nuovo stadio alle ambizioni di Serie A, questa retrocessione rischerebbe di diventare un terremoto su tutti i livelli. "Il Venezia da tutto questo ne esce penalizzato fino alla fine. Torniamo indietro a mercoledì, e all'utilizzo che è stato fatto del Var (il riferimento è a un rigore non assegnato alla squadra di Cosmi nella gara di andata, ndr)? Se ci sono delle regole e non vengono rispettate, questo va a minare seriamente la possibilità di fare calcio in Italia", tuona Tacopina.

"Adesso aspettiamo la trattazione del nostro ricorso (per il blocco dei playout richiesto dal Venezia, ndr) in Camera di Consiglio martedì e poi il 24 giugno vedremo se tutti i club di Serie B presenteranno regolarmente l'iscrizione. Lotteremo in ogni sede per evitare la retrocessione fino a quando ci sarà possibile". A Venezia, l'estate si preannuncia bollente.

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