Torino, Vanoli: "Questa sconfitta brucia, ci serva da lezione"

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Finisce 1-2 la sfida tra Torino ed Empoli, andata in scena allo Stadio Olimpico Grande Torino. I padroni di casa escono dalla Coppa Italia prima degli ottavi, beffati dal gol segnato da Haas negli ultimi minuti di gioco. Nel post partita, l'allenatore granata Paolo Vanoli ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Sport Mediaset.

Torino-Empoli, l'intervista post partita di Vanoli

In apertura Vanoli ha commentato la prestazione della sua squadra: "Nel primo tempo non abbiamo sbagliato atteggiamento, ma troppo lenti con la palla a trovare le giocate, a vedere le giocate. Giustamente quando sei lento dopo diventi prevedibile. Sicuramente dopo il secondo tempo molto meglio, ho dovuto cambiare qualche cosa per velocizzare anche il gioco, però questa sconfitta brucia. Faccio i complimenti all'Empoli perché ha mostrato di essere in un'ottima forma, è venuto qua e ha giocato con buona personalità e a noi questo ci serve da lezione".

Perché Milinkovic-Savic in porta? "Ho cercato di fare una formazione perché ci tenevamo a fare bene in questa coppa. Niente contro Alberto (Paleari, ndr) e Donnarumma, sicuramente però in questo momento dietro ho un po' di difficoltà, perché giustamente con gli ultimi arrivati, un po' i recuperati all'ultimo momento, non siamo ancora solidi e stasera un po' in alcune situazioni l'abbiamo dimostrato. Quindi avevo bisogno almeno lì di una certezza".

Questo schiaffo può far bene in vista della Lazio? "Noi siamo sempre stati nella realtà, anche stasera siamo stati nella realtà, non guardiamo mai questo. Questo entusiasmo ho sempre detto che è giusto che i nostri tifosi se lo godano, però noi all'interno sappiamo qual è il nostro percorso. Sappiamo che dobbiamo migliorare e anche stasera, soprattutto nel primo tempo, non abbiamo fatto le cose che dovevamo fare. Sappiamo che è tutto fieno in cascina per guardare avanti al futuro con serenità e cercare di approfittarne di questo, però dentro lo spogliatoio siamo sempre rimasti consapevoli di quello che siamo e di quello che dobbiamo crescere tanto".

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