Valencia, Gattuso: "Paura di nessuno. Mendes? Mai preso suoi giocatori"

Dopo le avventure sulle panchine di Milan e Napoli in Serie A, Gennaro Gattuso nella mattinata di giovedì è stato annunciato come nuovo allenatore del Valencia. Nel pomeriggio l'ex centrocampista italiano si è presentato ai tifosi spagnoli in conferenza stampa.

Valencia, Gattuso: "Mi piace il palleggio basso"

Gattuso ha iniziato presentandosi: "E' la prima volta che vedo Valencia e il Mestalla e per me è un orgoglio e un onore essere in questo club e allenare questa squadra. Ringrazio il presidente Peter Lim e la dirigenza per la fiducia. So che sarà dura, ma non ho paura. Secondo me la squadra non è composta soltanto da 24-25 giocatori, ma da 55-60 persone che lavorano per un obiettivo comune. La mia mentalità è: rispetto per tutti e paura per nessuno". Poi una battuta: "Leone o gattino? Tra uno o due mesi ci prendiamo un caffè insieme e me lo dirai tu. Io ho già memorizzato le vostre facce (ridendo, ndr)".

 

 

In carriera Gattuso è sempre stato un combattente: come giocherà il suo Valencia? "Quando giocavo sudavo sempre la maglia, ero sempre a correre. Oggi invece vedo il calcio in maniera diversa. A me piace un calcio in cui si comanda il gioco, palleggiare dal basso. Se subisco tanti gol devo farne almeno il 30-35% in più. Se io faccio 80-85 gol e ne subisco 50, ho differenza reti di +35. Se invece ne faccio 50 e ne subisco 50 siamo 0-0. Però nel calcio c'è anche bisogno del fuoco dentro, la passione, la voglia di soffrire. Come nella vita quotidiana, la differenza la fa chi si allena bene. Modulo? Sicuramente giocheremo con una linea di difesa a quattro. Poi possiamo parlare di due centrocampisti o di tre centrocampisti, quindi 4-3-3 o 4-2-3-1. Ma l'importante è il gioco, è tenere la palla".

 

 

Nell'ultima stagione Gattuso ha preso una pausa: "Quest'anno io non ho voluto lavorare perché non avevo la voglia giusta, la cattiveria giusta - ha rivelato -. E' stata una mia scelta. Prima del Valencia ho parlato con 7-8 squadre, ma sono qua perché sono consapevole che questo è un gran club".

Sul rapporto con Jorge Mendes: "Ho cominciato otto anni fa la mia carriera da allenatore e nella mia vita non ho mai preso un calciatore di Jorge Mendes. E' un uomo di calcio e un amico, poi se questo è un problema, il problema è vostro, non mio".

 

 

Tre giocatori fondamentali come Guedes, Gayà e Soler hanno un solo anno di contratto."Spero restino, ne parlerò con loro - ha detto Gattuso -. Oggi parliamo di una squadra che l'anno scorso ha segnato 48 gol e ne ha subiti 53. Quando il 50% dei gol lo fanno Guedes e Soler capisci l'importanza del giocatore. Se li perderemo, perderemo tanto. Se andranno via dovremo prendere calciatori con la stessa voglia e lo stesso spirito. Abbiamo una rosa interessante, con tanti giovani di qualità. Se riusciamo a rinforzarla e faremo le cose giuste, potremo divertirci".

Chi potrebbero essere i rinforzi? "Non abbiamo parlato di nomi, ma dei ruoli in cui intervenire.  L'importante è che chi arriva sia funzionale al nostro calcio, non ci importano i grandi nomi se non sono funzionali. Ci sono 5-6 posizioni in cui intervenire".

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