Under 21, Nicolato: "Noi antisportivi? Etichetta sbagliata"
Spagna prima, Repubblica Ceca e Italia seconde e terze a 2 punti, ultima la Slovenia. Che sarà la prossima avversaria della Nazionale Under 21 di Nicolato. L'allenatore sa che la gara di domani sarà importantissima, vuole che la squadra reagisca alle critiche con l'obiettivo di superare il girone. "Se non possiamo cambiare uomini, e non ne abbiamo tantissimi, dovremo cambiare la loro dislocazione in campo" ha dichiarato il ct in conferenza stampa. "Ci prepariamo per fare qualcosa di diverso per centrare il passaggio ai Quarti. Non voglio che pensiamo agli altri risultati: dobbiamo tenere libero il cervello e pensare a noi. Le cose fatte finora le abbiamo fatte bene, a fine gara tiriamo le somme e vediamo cosa è successo".
Di fronte ci sarà la Slovenia, ma il fattore campo conta ancora? "Sì, perché loro comunque giocano in casa e hanno una spinta mediatica forte. Hanno fatto delle buone gare contro Inghilterra, Germania e Portogallo, seppure in amichevole. Hanno uno spirito che io definisco patriottico: hanno grande temperamento. Noi arriviamo con qualche difficoltà di partenza: non appoggiamo a pronostici o altre ragioni, dobbiamo pensare di concentrarci".
"Io alla mia squadra chiedo dei valori. Non ho visto interventi particolarmente violenti. Mi spiace molto per le squalifiche ai miei giocatori e per come vengono interpretate le nostre partite: abbiamo sempre finito 11 contro 11. È vero, abbiamo sbagliato, ma non siamo antisportivi. Anzi, non siamo facili da affrontare: è un pregio, non un difetto". Una risposta chiara alle polemiche di De La Fuente, che aveva criticato la Nazionale azzurra di essere stata antisportiva: "Penso sia andato fuori strada. Non ci sono stati interventi antisportivi, anzi. Ci sono stati interventi anche duri, ma perché c'è voglia di vincere".
La situazione, in generale, non aiuta: "Siamo arrivati qui, abbiamo fatto un allenamento e poi siamo andati subito in campo. Da un giorno all'altro si entra tutti ad affrontare un sogno e non è facile. Raspadori? Sicuramente dovremo fare delle variazioni, sia in relazione alle caratteristiche degli avversari, sia dei nostri giocatori. Dobbiamo metterci nelle condizioni migliori, soprattutto quando non ha molto tempo, come capita nelle Nazionali. Lui sa fare determinate cose che non sono le stesse di Scamacca: dovremo cambiare delle dinamiche, che giochi lui o Colombo".
Su Locatelli (la statistica particolare): "Lo rimpiango per i valori e gli stimoli che dava a me. Mi faceva riflettere molto: è un ragazzo molto intelligente, ha fatto un grande lavoro". Poi, in chiusura, sul regolamento: "Questa è una manifestazione importante, non si può pensarla come una sorta di esperimento. Sicuramente va punito il comportamento antisportivo: io ho mandato a casa giocatori in passato. Non ci dobbiamo legare solamente però alla spinta, o al tocco: spostare un giocatore non è un fallo, non sempre. C'è un mondo in mezzo ed è lì la discrezione degli arbitri: se tutto fosse meccanizzato, sarebbe tutto uniformato e non finiremmo più le partite. Non possiamo delegare tutto alla tecnologia: è lì la bravura degli arbitri. A me spiace che siamo stati etichettati come cattivi, non ci corrisponde, ma mi pare che ci siano stati dati dei cartellini con poca riflessione".