​Una serata (indimenticabile) con i tifosi dell’Hertha Berlino

Settimana scorsa mi sono deciso: dopo otto mesi a Berlino non avevo ancora visto una partita dell’Hertha dal vivo. Così compro il biglietto per la partita di stasera contro il Bayern Monaco. Secondo anello, “piccionaia” come la chiamiamo noi. 45€, tanti per il posto, pochi per lo spettacolo a cui ho assistito. Perché venerdì 28 settembre 2018 rimarrà nella storia, almeno per i tifosi dell’Hertha. Il Bayern, la corazzata bavarese, arriva all’Olympiastadion di Berlino con la consapevolezza di essere la più forte. Non della partita, ma della Germania.

L’Hertha è in forma: una sola sconfitta fino ad ora martedì scorso a Brema contro il Werder, che guarda caso proprio domani può diventare la nuova capolista della Bundesliga. Bratwurst, birra e ci siamo. Inizia la partita: cantano tutti. Sopratutto i tifosi del Bayern. Dovremmo essere in casa dell’Hertha, ma sono tantissimi i tifosi “Rossi” allo stadio. Quasi la metà.

Al 23’ il primo colpo di scena: calcio di rigore per l’Hertha per fallo di Jerome Boateng (nato a Berlino e cresciuto nelle giovanili dell'Hertha insieme a Kevin Prince) su Kalou: sul dischetto va Ibisevic che non sbaglia. Boato dell'Olympiastadion. Il Bayern prova la rimonta, ma con troppe idee confuse e poco gioco. L'Hertha resiste e prova qualche timido contropiede, fino al 44esimo quando sempre sull'asse Kalou-Duda (i migliori in campo) arriva il gol del raddoppio. Estasi totale, impossibile da credere.

La ripresa è monologo Bayern, ma niente. La saracinesca dell'Hertha continua a resistere, fino alla fine. E ci riesce: l'Hertha vince contro il Bayern Monaco, una vittoria storica per una delle rivelazioni di questo inizio di campionato contro la squadra allenata da Kovac, che proprio a Berlino è nato ed ha mosso i primi passi nelle giovanili dell'Hertha. Come i fratelli Boateng, del resto, è cresciuto insieme ad una figura mitologica del calcio italiano e tedesco: Nello Di Martino, l'attuale team manager dell'Hertha Berlino. Un uomo straordinario con una storia altrettanto bella da raccontare.

Nello in questo stadio ha vinto un Mondiale nel 2006 da dirigente accompagnatore. Oggi ha vinto solo una partita, ma una di quelle che valgono molto più dei semplici (e pur sempre utili) tre punti. L'Hertha vola e non vuole fermarsi.


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