Un po' Gulliver, un po' Pfannenstiel: un altro 'globetrotter', Sebastian Abreu
Un po' Gulliver, un po' Pfannenstiel. Proprio così, un po' personaggio fantastico, protagonista del romanzo di Jonathan Swift, un po' 'imitatore' di uno che, chissà, visse la propria carriera prendendo spunto proprio dallo stesso Gulliver: Lutz Pfannenstiel. Chi? Professione portiere, tedesco, in attività tra la metà degli anni ottanta e il 2011. Ventisette squadre diverse, divise tra Europa, Oceania, America, Asia e Africa: insomma, i cinque continenti. E il 'Loco' Sebastian Abreu, si avvicina sempre di più al "record" di Pfannenstiel.
Quarant'anni il prossimo ottobre, uruguayano, Abreu è un'icona in Uruguay, nonostante abbia vestito appena le maglie di due squadre: Defensor Sporting e Nacional Montevideo. Punta alta, forte fisicamente ma tecnicamente dotata, divenne famoso anche in Italia per la "panenka", il cucchiaio con cui, esattamente sei anni fa, il 2 luglio 2010, mandò a casa il Ghana ai Mondiali sudafricani. Rigore che non conta nelle statistiche di Abreu, che comunque, oltre alla Copa America 2011, vantano ben ventisei gol in Nazionale. Ventisei. Un numero che si ripete nella carriera del 'Loco'.
Perchè con la firma, ufficializzata ieri, al Santa Tecla a El Salvador, Abreu ha toccato quota ventisei trasferimenti in carriera, in ventidue stagioni, per un totale di ventidue squadre cambiate: un record, quasi. Perchè là in alto ci resta Pfannenstiel, ma l'obiettivo ormai sembra uno soltanto: raggiungerlo e, chissà, superarlo. Inarrestabile, come il titolo del libro dello stesso ex portiere tedesco. "Le mie avventure come Globetrotter". Due giramondo, uno innamorato dell'Oceania (Pfannenstiel), l'altro del sudamerica (Abreu): Uruguay, Argentina, Brasile, Messico, Ecuador, Paraguay, con qualche timida uscita europea, in Spagna e Grecia.
Poi anche Israele e, ora, El Salvador. Il decimo stato, la decima bandierina da appuntare sul suo personalissimo...Risiko. Un Risiko un po' matto, fatto da uno che il soprannome 'Loco' ce l'ha dalla nascita o quasi, e che ha tutta l'intenzione di mantenere la sua fama di matto giramondo. Un po' come Gulliver, forse più come Pfannenstiel. Un 'globetrotter' che viaggia da solo, navigando a vista ma con un obiettivo distante ma allo stesso tempo raggiungibile: la quota ventisette. Ventisette squadre diverse, per un record tanto singolare quanto...Loco.