La rivoluzione tattica del Tottenham: il metodo Gabbanini

Dopo la stagione deludente dello scorso anno, gli Spurs guidati da Ange Postecoglou stanno provando a far partire il nuovo corso con l’allenatore australiano già idolo dei tifosi.

Uno dei segreti più preziosi di questo exploit parla italiano ed è grazie a Leonardo Gabbanini. Arrivato in Inghilterra grazie alla famiglia Pozzo sponda Watford, è diventato nell’ultima sessione estiva di calciomercato il chief scout del Tottenham. E non solo, perché nei mesi turbolenti che hanno portato all’addio di Paratici, spesso veniva consultato dalla società per questioni importanti di calciomercato. Non una cosa da poco.

Gabbanini, che in Italia ha un passato tra Fiorentina e Sampdoria, oggi si trova a lavorare a strettissimo contatto con il presidente Daniel Levy ed il tecnico rivelazione della Premier Ange Postecoglou.

Un inizio di stagione spettacolare dovuto anche al “metodo Gabbanini” arrivato in Inghilterra: il tipo di attività è figlia di un giusto connubio tra le competenze da scout di campo e alla capacità di leggere e utilizzare i dati e gli indici numerici "da campo". Alla base di tutto ciò c’è anche il famoso “money ball” di Billy Beane ritornato in auge grazie al Milan di Gerry Cardinale.

Gabbanini ha sperimentato il metodo grazie agli anni da scout trascorsi in prima persona in giro per il mondo a guardare il calcio giovanile e professionistico. Tutto si fonde con l’utilizzo del lavoro di un’intera squadra di specialisti nell’analisi dei dati raccolti giocatore per giocatore. L'approccio e la filosofia sono ispirati a un'ottica situazionale di campo in cui l'occhio di chi osserva le dinamiche sul campo viene sostenuto dalla profilazione dei dati di chi imbastisce il database.

Quindi nessuna casualità dietro al Tottenham 2023/24. Il Milan questa filosofia l’ha già portata in Italia e il “metodo Gabbanini” può trovare terreno fertile per affermarsi anche nel nostro Paese.

A cura di Fabio Sebastiani

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