Il Tottenham si qualifica in Champions League: il piccolo miracolo di Conte

I tifosi ci speravano, in pochi ci credevano, eppure il Tottenham si qualifica in Champions League. L’ultima partita contro il già retrocesso Norwich ha dato l’aritmetica, ma la vittoria decisiva è stata quella nel North London Derby contro l’Arsenal. Proprio i “cugini” londinesi hanno ancora una volta sfiorato la qualificazione nell’Europa che conta. I Gunners mancano in Champions League dal 2017. Dopo una bella rimonta, sfumano l’occasione di tornarci e tutto per merito di Antonio Conte. 

 

 

Alla sesta partecipazione in UCL (la quarta consecutiva), non dovrebbe essere una novità per l’allenatore. Eppure con gli Spurs ha fatto qualcosa che non faceva dai tempi dell’Atalanta: prendere una squadra a stagione già iniziata. Ha sempre detto che preferiva prendere una squadra prima che qualcuno ci avesse già messo le mani. Eppure per il Tottenham ha fatto un’eccezione guardando le ambizioni e la possibilità di fare la storia.  

 

 

Conte è ritornato a Londra (dopo l’esperienza con il Chelsea) dopo un'estate movimentata con diversi allenatori che rifiutavano o che venivano allontanati dai tifosi del Tottenham. La scelta era ricaduta su Nuno Espirito Santo che in 17 partite in tutte le competizioni ne ha vinte 9 e perse 7 (con un pareggio). Dura fino all’1 novembre la sua esperienza con gli Spurs, e al suo posto subentra proprio Conte. Il leccese prende la squadra al nono posto con 15 punti e un’identità assente. 

 

Conte al Tottenham: Kane e la nuova vita di Bentancur e Kulusevski

Con il suo carisma ed entusiasmo, fa quadrato attorno alla squadra entrando subito nel cuore dei tifosi grazie alle solite esultanze pazze. Si affida ai colpi dei vari Harry Kane e Son e ridà vita ai due esuberi della Juventus, Bentancur e Kulusevski. Anche grazie a loro ha compiuto una delle più grandi imprese della sua carriera. Non tanto per la qualificazione che per un club come il Tottenham dovrebbe essere una prerogativa (anche se mancava da due anni). Ma quanto per il lavoro mentale che ha fatto con la squadra. Ora a lui la chance di poter fare la storia con gli Spurs.

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