Toronto FC, Giovinco: "Futuro? Per adesso non mi muovo di qui. Spero nell'Europeo"

MLS, si riparte. Sarà ancora Sebastian Giovinco la stella del campionato? I 22 gol e 16 assist della scorsa stagione sono già un indizio importante e per la "formica atomica" il primo banco di prova sarà New York, dove alle 19 Toronto affronterà i Red Bulls. Dopo un anno in Canada, Giovinco traccia un primo bilancio attendibile: "Cambiando squadra, Paese, lingua, l’ambientamento è sicuramente la parte più complicata del nostro lavoro" - dichiara l'Mvp dello scorso torneo nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport - "Spesso non è immediato. Ecco, diciamo che mi ha sorpreso la velocità con cui sono riuscito a emergere. Sosta lunga? Positiva. Ho pensato solo a riposarmi, perché non mi fermavo da un anno e mezzo. Prima disteso sulla spiaggia di Antigua, ai Caraibi, poi a Torino. E non sono neppure andato allo stadio: in famiglia siamo così numerosi che ho passato il tempo andando a trovare i parenti. MLS? Un’esperienza da fare assolutamente e non soltanto perché per me è stato un anno favoloso. Si sta bene, non ci sono mai risultati scontati. Dunque, è un torneo spettacolare. Chance per questa stagione? Abbiamo le possibilità di fare un ulteriore passo avanti".

 

Play-off in serie A? Meglio lasciare la formula tradizionale: "E’ un altro tipo di mentalità, però è divertente. Qui, poi, tutto lo sport Usa, non solo il soccer, vive per quelle settimane di playoff. Però da noi lascerei le cose come stanno. Meglio che ognuno mantenga le proprie tradizioni". Nessuna "saudade" per Giovinco: "Toronto è bella e accogliente, non me l’aspettavo. Nella vita fuori dal campo non mi manca nulla dell'Italia. Professionalmente, forse l’atmosfera, la tensione e l’adrenalina che senti prima di una gara importante... Però non sempre. Il futuro? Per il momento non ho alcuna intenzione di muovermi da qui. Nazionale? Ci penso. Qualcuno diceva che non ci sarei più tornato, invece qui ho fatto buone cose e sono stato richiamato. Il mister mi ha detto che non si pone limiti e dunque so che dipenderà da me meritarmi la convocazione".

Rimonta della Juventus? Nessuna sorpresa: "L’avevo previsto già da Inter-Juve dell'andata. Conoscendo la forza dei bianconeri, sapevo che si trattava solo di una falsa partenza, che sarebbero tornati su. Nessun dubbio che Napoli e Fiorentina sono quelle che giocano meglio. Nel calcio però conta soprattutto vincere e la Juve ha qualcosa in più rispetto alle altre".

 

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