La forza di un abbraccio
L’immagine finale è la cornice migliore: tutti da Longo, ad abbracciarsi. Non può essere la fine di un incubo vista la stagione: ma per il Torino un po’ la è. Con il Parma era stata interrotta la serie negativa di sette sconfitte consecutive (Coppa Italia inclusa), con l’Udinese tornano i tre punti. Sudati, sudatissimi, e non è solo per la calura torinese che comincia a pesare, insieme con le zanzare. Il Toro doveva soffrire per risalire: ha saputo farlo.
La (seconda) prima volta
Vediamo qualche numero: è la seconda vittoria in assoluto in Serie A per Moreno Longo. Vinse contro la Spal, quando era allenatore del Frosinone, la scorsa stagione. Lo fece a Ferrara, per tre a zero: quello del 23 giugno 2020 corrisponde anche al primo successo in casa. La sua casa, perché lo ha sempre detto: “Torino è questo, per me”. Era arrivato emozionato in uno dei momenti più difficili della storia recente, rischio retrocessione, squadra sfiduciata e scollata.
Allenamenti su "Zoom"
Ci ha lavorato durante questi tre mesi: era necessario ripartire da zero dopo le tre sconfitte (Sampdoria, Milan e Napoli) alle sue prime partite. Incontri con Zoom, per tenere il gruppo unito. Allenamenti collettivi da computer. Uno smart working alternativo, che qualche effetto sembra averlo dato: con l'1-0 contro l'Udinese, i punti alla ripresa sono 4, +6 dalla zona retrocessione e un po’ di ossigeno per tutti. Le novità sono tattiche: Belotti viene impiegato da ibrido, esterno mancino e punta; Zaza di nuovo confermato, così come Edera, un giovane in cui ha sempre creduto. Ma è la testa a contare: il Gallo segna, scacciando le paure post rigore sbagliato con il Parma (“L’ho tirato proprio male” ha ammesso a Sky). Gol di mancino che lo avvicina a Pulici: è il secondo attaccante che nella storia granata ha raggiunto la doppia cifra in cinque campionati di A consecutivi. Esultanza rabbiosa, tanto orgoglio.
Fine partita: allenamenti per tutti
È mancata una cosa: l’abbraccio con il pubblico. Non aspettava altro che quel momento, Longo, per festeggiare con i tifosi una vittoria che sognava da tempo, da prima ancora di essere davvero allenatore della prima squadra. Una sorta di nuovo battesimo, a due partite dal derby: quelli, in Primavera, ne ha vinti tanti, ma prima pensa a Cagliari e Lazio. Per la cronaca: a fine gara, allenamento supplementare per tutti quelli che non hanno giocato, più Bremer. Corsa lungo il campo, non si deve mollare un centimetro. Il cammino è appena cominciato.