Torino, sconfitta con la Pro Vercelli: Giampaolo studia le soluzioni
La prima (con il Novara) la vince, la seconda (con la Pro Patria) la pareggia, la terza la perde. Ci sono tante attenuanti per il Torino (qui le ultime di mercato) di Giampaolo, che a sorpresa esce sconfitto per 2-1 dall’amichevole contro la Pro Vercelli. Ma il risultato comunque pesa. E fa riflettere. Come per tante squadre di Serie A, il Toro manca di molti giocatori importanti: Belotti e Sirigu soprattutto; ma anche Rodriguez, Linetty e Vojvoda, tre nuovi su cui puntare (tutti in Nazionale), oltre all’infortunato Ansaldi. Ma i ritmi non si alzano, e per quanto le indicazioni di Giampaolo siano tantissime, la sensazione è che la strada sia ancora lunga.
Giampaolo 1
Proprio Giampaolo, più che i suoi giocatori, è il protagonista. Nel silenzio del “Grande Torino”, chi si sente è soprattutto lui. Chiede tre cose: due tocchi, pressing alto e verticalizzazioni. È esplicito, richiama tutti. Tra questi, soprattutto Millico, titolare al fianco di Zaza, con Berenguer sulla trequarti. Il modulo è preciso: 4-3-1-2, con Milinkovic-Savic in porta (ma il giocatore è in uscita), Izzo e Buongiorno sulle fasce (due centrali adattati), Nkoulou e Bremer al centro. A centrocampo, Rincon di nuovo provato come play (“L’ho già fatto in Germania, mi piace come ruolo”, ha dichiarato prima della partita), con Segre e Meité ai suoi fianchi. Mancano dei titolari, manca il regista che arriverà dal mercato, manca un po’ di qualità.
Giampaolo 2
Ma il gol comunque arriva: nel primo tempo Berenguer è bravo a intercettare un passaggio pericolosissimo di Masi (ex Juve) dal centro della difesa, e al 40’ manda in gol Millico. È forse l’unica azione importante dei granata, insieme a un tiro al 20’ di Zaza. Poca velocità e poche idee, e Giampaolo se ne accorge. Nel secondo tempo, l’allenatore inserisce Verdi al posto di Meité facendo arretrare Berenguer, ma i segnali non arrivano. Tanto che a un certo punto lo si vede, Giampaolo, al fianco di Modesto: l’allenatore della Pro Vercelli pareva il vice dell’ex Milan. Ma non importa, è un’amichevole.
Giampaolo 3
Cambia poi tutto a pochi minuti dalla sostituzione di Verdi. Con lui, è entrato anche Djidji al posto di Nkoulou: Petris entra in area e il francese gli si pone davanti. Palese ostruzione e rigore che al 20’ realizza Rosso, ex Primavera del Torino scudettato di Longo. Un gol un po’ a sorpresa, ma mai come la punizione (bella) che realizza Schiavon dalla trequarti: un tiro a giro che sorprende Rosati, entrato anche lui con i due altri compagni. Passano i minuti, il Toro non si riprende. E Giampaolo resta nel rettangolo della (sua) panchina, accovacciato. Riflette, cerca di capire cosa non va. Non è tutto da buttare, dopo poco più di due settimane di lavoro insieme, con una squadra rivoluzionata (e il mercato è appena cominciato dimostrando grande tempestività da parte della dirigenza) e con tanti assenti. Ma ci sarà da lavorare: giorno dopo giorno, amichevole dopo amichevole (l’ultima sarà sabato 12, contro un avversario difficile come la Sampdoria). È una sfida che vuole vincere. La sconfitta contro la Pro Vercelli deve già diventare un ricordo.