Torino, Mihajlovic carica il gruppo: “Siamo in difficoltà, ma chi sbaglia col Genoa salta il derby”. E quella stocchettata su Calciopoli…

È in difficoltà il Torino di Sinisa MIhajlovic, ma l’allenatore del Toro non vuole sentire ragioni, nonostante tute le assenze. “Ci siamo allenati bene e l'abbiamo preparata bene” dice Mihajlovic nella conferenza stampa di presentazione contro il Genoa, “e non ci resta altro che giocarla e cercare di vincerla. Il Genoa dopo il cambio di allenatore ha fatto risultati positivi, e noi siamo un po' in difficoltà. Non cerco scuse: la lista degli infortunati è lunga come un'autostrada, è più facile dire quali sono i disponibili che il contrario. Chi giocherà sono sicuro che sarà all'altezza, ma dovrà raddoppiare le forze per non far sentire le mancanze di certi giocatori: abbiamo 4 difensori infortunati (Barreca, Bonifazi, Ansaldi e Lyanco), Baselli non ci sarà per squalifica, poi in attacco fuori anche Edera, oltre a Belotti e Ljajic. Purtroppo ieri abbiamo appunto perso anche Edera e Barreca, siamo in difficoltà, è evidente, ma non per questo ho cambiato modo di preparare la partita. E nemmeno voglio che si dica che i miei giocatori rischiano il ritiro: staccare la spina per una sera, a capodanno, può anzi fare bene. Io voglio che tutti i giocatori a disposizione diano il massimo, sono certo che nessuno penserà al derby di Coppa Italia con la Juventus di mercoledì prossimo. Chi gioca male domani, lo sa, è fuori”.

Chi giocherà, domani, sarà sia Niang, sia Berenguer. Sul primo, Mihajlovic taglia corto: “Non voglio sempre parlare di lui. È il primo a star male quando non fa bene in campo. Domani scenderà in campo: è l’occaisone giusta per sostenerlo e fargli fare il massimo. Berenguer sta facendo bene. Domani giocherà pure lui: o dovrei giocare io! Al di là di questo, sarebbe sceso in campo comunque: perché è cresciuto molto, sta meglio fisicamente, ha capito meglio il calcio italiano e spero che domani farà una grande partita". Ma al di là dei singoli, per Mihajlovic conterà soprattutto la testa: “Nonostante siano 2 mesi che non vinciamo in casa, i tifosi ci hanno sempre sostenuto nei 90'. Poi se non vinciamo, ci stanno i fischi. È normale, ed è un modo civile. Io sono convinto che i tifosi faranno anche domani la loro parte, come sempre da quando io sono qui, da quando li conosco. E come loro anche i miei ragazzi in campo ce la metteranno tutta. La pressione fa parte del calcio. I giocatori sono professionisti e devono sopportarla. Non è quello il problema. La squadra sta bene secondo me, da quando abbiamo cambiato modulo con la Fiorentina abbiamo perso una sola volta. Se non siamo riusciti a fare bene è solo colpa nostra: al di là degli errori arbitrali, noi dobbiamo vincere. Sicuramente i problemi ci sono, è innegabile: mancano 5-8 giocatori potenzialmente titolari, anche la Juve ne risentirebbe. Dobbiamo superare questo momento di difficoltà numerica dei giocatori, e avere più attenzione in campo. E si risolve anche questo: non sono preoccupato, so che quelli che giocheranno faranno bene, e se faranno bene giocandocela come ci siamo allenati avremo molte possibilità di vincere. Al di là di chi gioca. Sarà importante non commettere certi errori. In generale do pochi concetti, anche in fase di non possesso. Voglio che siano concentrati su quello che dico: e succede che spesso io abbia ragione. Come per esempio i falli con la Spal. Bisogna che vengano messi in pratica questi concetti, ma penso che abbiano capito. A dire il vero, lo sapevano anche prima: io chiedo ai miei ragazzi di giocare da Toro con la testa giusta, restando concentrati, sapendo come possiamo colpire gli avversari".

Al derby, poi, Mihajlovic non vuole ancora pensare. E nemmeno agli arbitri, che in casa Torino, con Doveri e Calvarese designati, sono particolarmente particolarmente discussi: “Non mi interessa" dice l’allenatore, "non guardo mai gli arbitri. Ho massima fiducia negli arbitri, penso che i nostri siano tra i migliori al mondo: non credo alla malafede, sbagliano, ma sbagliano anche i nostri giocatori. Diciamo che siamo passati i tempi quando si poteva fare qualcosa in malafede, ora è tutto chiaro".

Valentino Della Casa

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