Dai tradimenti alle scelte di cuore: il Derby della Mole è anche calciomercato

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Sono passati 117 anni dal primo derby della Mole: una stracittadina che ha sempre fatto discutere, tra anni di dominio granata a quelli dello splendore bianconero. Come per ogni derby, però, ci sono alle spalle numerose storie che vanno a impreziosire una partita già dai mille significati. Anche sul mercato Juventus-Torino è stata densa di colpi di scena: dal "tradimento" di Balzaretti alla scelta di Quagliarella, passando per l'ultimo accaduto Bremer. 

La chiamata tra Petrachi e Marotta: il ritorno di Fabio Quagliarella

Fabio Quagliarella nella sponda bianconera di Torino evoca ricordi ben precisi ai tifosi della Juventus: la rovesciata contro il Chievo o l'ancora più importante tocco per il primo gol dei 3 segnati al Chelsea. Eppure, l'attaccante di Castellammare di Stabia è cresciuto nelle giovanili granata. È lì che un giovanissimo Quagliarella esordisce "tra i grandi", lanciato da Emiliano Mondonico nella stagione 1999/2000, per poi, dopo un giro di prestiti, riportare i granata in A nella disastrata stagione del fallimento tra il 2004 e il 2005.

Nel 2010, però, l'attaccante azzurro sposa la causa della Juventus, passando dal Napoli al bianconero. 23 gol in 84 partite, oltre che 3 Scudetti e 2 Supercoppe Italiane. Al cuore, però, non si comanda: nel 2014 Gian Piero Ventura chiede alla dirigenza di riportarlo in granata. Il DS Petrachi insiste e, dopo una chiamata con Giuseppe Marotta, riesce a strapparlo alla Juventus per 3 milioni di euro. Quagliarella torna a casa e, ironia della sorte, decide quel derby dell'aprile del 2015, vinto dal Torino vent'anni dopo l'ultima volta.

La dura scelta di Angelo Ogbonna: inseguire i propri sogni

Esordio in Serie A appena maggiorenne, in Nazionale dalla Serie B e più di 150 presenze con la stessa maglia, di cui è capitano, a 22 anni. La carriera di Angelo Ogbonna sembrava essere quella di un predestinato. Qualche acciacco fisico gli ha impedito di decollare definitivamente, ma i tifosi del Torino ricordano il difensore per quelle dannate parole pronunciate, scherzosamente, a Radio Deejay: Il mio sogno è giocare in una big, ma non sarò mai bianconero”. 

Le parole gli rimbalzano contro, quando la Juventus di Antonio Conte decide di acquistarlo per 13 milioni di euro. Un investimento importante, per un trasferimento che per Ogbonna è un treno da non farsi scappare. La sua ambizione era quella di giocare in Champions League, con le grandi d'Europa, ma quel giuramento non va giù ai tifosi granata, che non esitano a etichettarlo come traditore. "Non mi ritengo un traditore, ma un professionista. Penso che ogni giocatore debba ambire a raggiungere i massimi livelli. Ho scelto la Juve per assecondare la mia ambizione e non per la volontà di tradire la mia ex squadra". Così Ogbonna alla sua conferenza stampa di presentazione, a cercare di placare quel polverone che, involontariamente, aveva alzato.

Prima l'Inter, poi il cambio di rotta improvviso: Gleison Bremer aveva già scelto

Il primo derby della stagione 2022/23 si gioca sul mercato. Inter e Juventus si contendono Gleison Bremer, che tanto di buono aveva fatto vedere con la maglia del Torino. I nerazzurri, per più di un mese, hanno avuto in pugno il difensore brasiliano. Il problema principale, però, è a livello di bilancio: senza una partenza importante non si chiude. Il tempo passa e, dopo la prima offerta nerazzurra, la Juventus cede Matthijs de Ligt al Bayern Monaco. I granata si siedono al tavolo con l'Inter e decidono di declinare l'offerta da 30 milioni più il cartellino di Casadei, rispetto alla ghiotta proposta da 41 milioni più 9 di bonus dei bianconeri. Ecco il sorpasso, l'ultimo colpo di mercato che ha attraversato le sponde del Po per cambiare i propri colori.

Da quel momento è un continuo crescendo. Gleison Bremer si è preso la difesa della Juventus, prima del terribile infortunio al legamento crociato che lo ha colpito durante la partita di Champions League contro il Lipsia. Anche qui, come in tutte le grandi storie, c'è il colpo di scena: nel Derby della Mole del 28 febbraio 2023, è proprio Bremer a staccare di testa per il vantaggio bianconero al minuto 71', prima del definitivo colpo di grazia di Adrien Rabiot all'81'.

Il tradimento di Federico Balzaretti: dall'amore promesso ai granata al passaggio da svincolato in bianconero

Federico Balzaretti in Serie A è stata una presenza tutt'altro che di nicchia. La sua carriera parte proprio da Torino, sponda granata, dove inizia i primi calci all'età di sei anni. La sua è una storia fatta di continue scalate, che culminano nella promozione in Serie A, ai playoff, della stagione 2004-2005, dopo aver battuto il Perugia nella finalissima. "Non ci credo, sono qui da quando ho sei anni. Il Torino per me è un punto di arrivo, non di partenza. La maglia granata è una seconda pelle". 

Anche in questo caso, le parole fanno ancora più male dei fatti: due settimane dopo il Torino appena promosso annuncia il fallimento, rinunciando alla Serie A e a moltissimi dei suoi calciatori. Balzaretti, da svincolato, sceglie la Juventus, con la quale vincerà lo scudetto macchiato di Calciopoli poi riassegnato all'Inter. 

"Il cuore dice Toro, la ragione Juve": l'onestà di Pasquale Bruno

Tredici derby alle spalle, divisi quasi equamente tra Juventus e Torino: questo è il bilancio di Pasquale Bruno nei confronti dello storico Derby della Mole. "Tutti sanno che il mio cuore è granata. Tiferò Toro, ma non smetterò mai di ringraziare la Juventus perché mi ha consentito di giocare in uno dei club più importanti del mondo" dirà in un'intervista a Sky Sport, perché O'Animale, come lo chiamavano i suoi compagni di spogliatoio per la grinta che metteva su ogni pallone, ha vissuto il Derby da entrambe le parti.

Con Emiliano Mondonico in panchina, il Torino cerca di strappare Bruno alla Juventus e, nell'estate del 1990, arriva l'opportunità. Mondonico aveva già allenato il difensore al Como e, una volta svincolatosi dai bianconeri, Bruno non ci pensa due volte. Dopo tante contestazioni e polemiche da parte degli stessi tifosi granata, Bruno diventa rapidamente un idolo dei propri tifosi, che lo ricordano come uno degli idoli della Maratona.

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