Torino, Coco: "Sono stato due volte vicino alla morte"

Saul Coco si è presentato sul canale ufficiale YouTube del Torino per raccontare i suoi primi mesi: “Il mio ambientamento è stato ottimo. Sono una persona molto ambiziosa, mi piace puntare in alto e per questo ho l’intenzione di fare un’ottima stagione”.

 

Coco si racconta a 360° gradi

Il difensore ha parlato poi del rapporto con la piazza granata: C'è grande passione dei tifosi. Mi avevano raccontato del loro calore e fin da subito sui social media e per le strade della città ho sentito questo affetto. In giro credo sia facile riconoscermi per il mio taglio di capelli, è un po’ particolare ma il rapporto con i tifosi è bellissimo, mi trattano sempre con molto rispetto. Mi hanno fatto i complimenti e mi hanno dato il benvenuto in città. Ti fanno sentire quanto è importante il sentimento per il Toro".

 

Coco ha poi raccontato due momenti in cui ha rischiato seriamente di perdere la vita: “Nel primo dei due, ero in viaggio con la nazionale e ho contratto la malaria e sono dovuto stare tre settimane in ospedale bloccato a letto. Per due giorni sono stato praticamente incosciente. Fu molto duro, ma dopo un po’ di tempo sono riuscito a recuperare nonostante avessi perso molto peso. Poi nel giorno del mio compleanno ho avuto un altro incidente, uno scontro di gioco. Mi sono rotto entrambi i polsi e presi un forte colpo alla testa. Per fortuna non è stato nulla di grave, ma in entrambi i casi sono stato molto vicino alla morte. Sono state due situazioni molto importanti per me, che sul momento furono molto dure, ma mi hanno fatto crescere molto come persona e come giocatore“.

 

In conclusioen sul suo ruolo, Coco ha spiegato: “Sono un difensore che può aiutare la squadra anche in attacco, perché credo di avere un buon gioco aereo, ho un buon tiro dalla lunga distanza. E’ un aspetto su cui di recente sto lavorando molto per migliorare. Sarà un caso che ho già fatto due gol, peccato che il secondo non sia servito per aiutare la squadra che è la cosa più importante. Sono comunque contento di come ho iniziato, è un aspetto su cui posso migliorare tanto per segnare ancora di più. Se segno di testa, di piede non conta: l’importante è fare gol“.

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